ARCHEOLOGIA ALIMENTARE rubrica a cura di Gino Primavera: DELL’OLIO SI DICE CHE…

Dicesi fìsima “l’idea priva di serio fondamento perseguita od ostentata con gelosa pertinacia”. Potremmo anche chiamarla semplicemente ignoranza spacciata per verità assoluta. Ed ecco le fisime riferite ad uno dei migliori prodotti della nostra agricoltura, l’olio di oliva. Per non offendere nessuno, chiamiamole semplicemente luoghi comuni sbagliati. 

L’OLIO DI OLIVA (Luoghi comuni)

Sull’olio di oliva circolano idee e valutazioni sbagliate che non aiutano a capire la qualità dell’olio e spesso sono radicate in luoghi comuni fuorvianti.

-L’olio di semi è più “leggero” dell’olio di oliva:  sbagliato perché hanno la stessa quantità di grassi; inoltre l’olio di oliva è più digeribile e assimilabile dell’olio di semi;

-L’olio che “brucia, cioè ha un gusto piccante, è acido: sbagliato perché “il piccante” è dovuto a sostanze antiossidanti e benefiche contenute nelle olive che non hanno nulla a che fare con l’acidità;

-L’olio verde non è buono, deve essere giallo: sbagliato perché il colore non ha alcuna influenza sul gusto, a parte il fatto che un bell’olio verde si presenta molto bene ricordando il colore delle olive;

-L’olio dell’altro anno è migliore dell’olio nuovo:  sbagliato perché l’olio invecchiando peggiora, in tempi diversi a seconda delle varietà di olive usate e dell’annata, ma, dopo un anno, generalmente gli oli cominciano a presentare difetti che non avevano all’origine;

-L’olio fatto nel frantoio tradizionale è migliore: sbagliato perché nei frantoi moderni (continui) la lavorazione usata non provoca i fenomeni di ossidazione che possono esserci nella lavorazione tradizionale;

-L’olio che ha gusto amaro è rovinato:  sbagliato perché anche l’amaro, come il piccante, vanno a costituire il gusto denominato “fruttato” che è un pregio dell’olio;

-Quest’olio è troppo “forte” e quindi non è buono: affermazione sbagliata riferita ad oli molto fruttati , nei quali si sente molto il sapore dell’oliva, del frutto, molto apprezzato crudo sul pane, sulle minestre e su pietanze ricche di sapore. Ad alcuni può non piacere per il gusto intenso, ma sicuramente è un olio di grande qualità.

-L’olio mio è buonissimo, l’ho fatto io ed è sempre stato buono: fìsima assoluta che non merita commenti.

Dicesi fìsima “l’idea priva di serio fondamento perseguita od ostentata con gelosa pertinacia”. Potremmo anche chiamarla semplicemente ignoranza spacciata per verità assoluta. Ed ecco le fisime riferite ad uno dei migliori prodotti della nostra agricoltura, l’olio di oliva. Per non offendere nessuno, chiamiamole semplicemente luoghi comuni sbagliati. 

L’OLIO DI OLIVA (Luoghi comuni)

Sull’olio di oliva circolano idee e valutazioni sbagliate che non aiutano a capire la qualità dell’olio e spesso sono radicate in luoghi comuni fuorvianti.

-L’olio di semi è più “leggero” dell’olio di oliva:  sbagliato perché hanno la stessa quantità di grassi; inoltre l’olio di oliva è più digeribile e assimilabile dell’olio di semi;

-L’olio che “brucia, cioè ha un gusto piccante, è acido:  sbagliato perché “il piccante” è dovuto a sostanze antiossidanti e benefiche contenute nelle olive che non hanno nulla a che fare con l’acidità;

-L’olio verde non è buono, deve essere giallo: sbagliato perché il colore non ha alcuna influenza sul gusto, a parte il fatto che un bell’olio verde si presenta molto bene ricordando il colore delle olive;

-L’olio dell’altro anno è migliore dell’olio nuovo:

sbagliato perché l’olio invecchiando peggiora, in tempi diversi a seconda delle varietà di olive usate e dell’annata, ma, dopo un anno, generalmente gli oli cominciano a presentare difetti che non avevano all’origine;

-L’olio fatto nel frantoio tradizionale è migliore:  sbagliato perché nei frantoi moderni (continui) la lavorazione usata non provoca i fenomeni di ossidazione che possono esserci nella lavorazione tradizionale;

-L’olio che ha gusto amaro è rovinato:  sbagliato perché anche l’amaro, come il piccante, vanno a costituire il gusto denominato “fruttato” che è un pregio dell’olio;

-Quest’olio è troppo “forte” e quindi non è buono: affermazione sbagliata riferita ad oli molto fruttati , nei quali si sente molto il sapore dell’oliva, del frutto, molto apprezzato crudo sul pane, sulle minestre e su pietanze ricche di sapore. Ad alcuni può non piacere per il gusto intenso, ma sicuramente è un olio di grande qualità.

-L’olio mio è buonissimo, l’ho fatto io ed è sempre stato buono: fìsima assoluta che non merita commenti.

Gino Primavera