volete ricostruire? contraete un muto agevolato!

Il Partito Democratico, organo politico dell’ABI ( associazione bancaria italiana ) e già partito dei lavoratori, con il decreto terremoto D.L. 2015 del 18.10.2016 pone al centro della ricostruzione del Centro Italia le banche stesse che faranno la parte del leone nelle procedure di ricostruzione privata e sedicente rilancio del settore economico delle zone terremotate.

Decreto Terremoto Art. 5 comma 3: l’erogazione del contributo per la ricostruzione privata degli edifici danneggiati dal sisma verrà erogato a mezzo di finanziamenti agevolati ….. su cui il soggetto beneficiario maturerà un credito di imposta a copertura della sorte capitale e degli interessi.

Traduzione: se volete ricostruire la vostra casa i soggetti beneficiari ( sulla cui identità non vi è molta chiarezza nel decreto……sono forse i cittadini? ) dovranno contrarre un mutuo “agevolato” con le banche indicate dall’ABI e pagare le rate di questo mutuo che poi verranno restituite dallo stato come credito di imposta ( verranno cioè scalate dai tributi che annualmente sono dovete al governo centrale ).

Diceva Ennio Flaiano “in Italia, la linea più breve tra due punti è l’arabesco”, aggiungo io, spesso la linea più breve è l’arabesco perché lungo l’arabesco si perdono le elargizioni dovute come omaggio agli enti finanziari.

Immaginate che noia se i contributi fossero erogati con contributo diretto? Dove sarebbe stato il guadagno per le banche? Con un piccolo e veloce accorgimento, invece, il percorso bizzarro imposto per l’erogazione dei contributi di ricostruzione darà la possibilità agli istituti bancari di lucrare sugli interessi dei finanziamenti “agevolati”.

Quanta disparità di trattamento, poi, è racchiusa nel concetto di contributo erogato come credito di imposta: avvantaggia, inevitabilmente, chi paga più tributi  penalizzando fortemente chi, invece, per qualsiasi motivo paga meno tasse o non le paga affatto ( in questo caso, come viene rimborsato il contributo? ).

Decreto Terremoto Art. 19 comma 1: sostegno alle imprese con fondo di garanzia a copertura dell’80% dei finanziamenti sugli investimenti. Anche in questo caso, nessun contributo diretto da parte dello stato ma solo crediti garantiti con fondo ministeriale e banche che lucrano sugli interessi.

Decreto Terremoto Art. 20 comma 1: Sostegno alle imprese danneggiate dal sisma nella forma del finanziamento agevolato con contributo in conto interessi.

Anche in questo caso l’invito dell’organo di governo è chiaro: “prendete finanziamenti presso i nostri istituti di credito: gli interessi, alle banche, li paghiamo noi”.

Nel 2009, all’indomani del sisma Aquilano, il governo dell’epoca varò un decreto legge urgente per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma in cui il sistema del credito di imposta era previsto solo come forma facoltativa, su base volontaria, per l’erogazione dei contributi ( altrimenti diretti ).

Se del governo Berlusconi, a torto o ragione, si diceva che fosse un governo di “puttanieri”, il governo attuale, senza dubbio, può essere definito un governo di “troie” politiche, in senso morale, di gente che, senza pudore alcuno, si prostituisce al sistema bancario nazionale anche in occasione di eventi tragici come lo sciame sismico di Amatrice – Norcia e la necessaria successiva ricostruzione.

La speranza è che, in sede di discussione al senato e alla camera, il sistema di erogazione dei contributi venga modificato ma, per fare ciò, ci vorrebbe un governo di uomini.