Un’abruzzese alla corte del Duca bianco

L’11 gennaio 2015 è morto, dopo una dura battaglia contro il cancro, David Bowie, leggenda del rock e icona indiscussa della musica mondiale. Mi trovavo a Londra e come tanti ho deciso di andare ad omaggiare questo artista straordinario.

Il punto di raccolta è Tunstall Road a Londra- Brixton, un quartiere multietnico a prevalenza Caraibica, situato ad Est di Londra, che ha dato i natali all’artista.

Di fronte al murales che lo raffigura i fans di tutte le età e nazionalità  sono riuniti dalla passione per la sua musica. Il movimento spontaneo si è creato subito dopo la notizia della sua morte.

La cosa che più colpisce è vedere persone anziane appoggiate al  loro bastone, commuoversi accendendo un cero per il mito del rock. Una signora di origine caraibica, vestita con colori variopinti e  decisi, osserva con interesse dove i partecipanti alla celebrazione lasciano i loro omaggi. Per tutto il tempo in cui sono stata li ha continuato a prendersi cura della disposizione dei nuovi fiori, come se si fosse trattato della vera e propria tomba dell’artista

Si stringono, in un momento di raccoglimento, persone appena uscite dall’ufficio, con tacco 12 o una ventiquattr’ore, ma anche studenti,  con i loro zaini di scuola o turisti che portano il messaggio della loro nazione. 

I fotografi e i media intenti a trasmettere in diretta danno vita  una vera e propria babele di lingue.

Tra i tanti fiori, poster, vinili e messaggi si possono ascoltare le note delle sue canzoni più famose, intonate dai fans che lo hanno sempre supportato. Si respira un clima spontaneo di gratitudine per un artista che ha ispirato generazioni di musicisti.

Nelle strade della capitale britannica tutte le copertine dei quotidiani sono dedicate a David Bowie, l’artista che ha rifiutato di essere definito da un genere, che ha creato molteplici stili e suoni.

In giro per il mondo i suoi sostenitori scrivono per ricordare i concerti di decenni fa, di come la sua musica abbia  influenzato e cambiato le loro vite.

“Bowie era molto di più della sua musica”,  “ci ha influenzato su quali libri leggere, che musica ascoltare, quali film vedere, probabilmente più di qualsiasi insegnante”. Queste le parole di due  ragazze presenti alla manifestazione. 

 

n.b. Chiara Pesci, fotografa e artista dell’immagine – nata a Montorio al Vomano (TE)