Tiziana Mattia EDITORIALE MARZO 2012

Tra previsioni Maya, decadenza dei costumi, anno bisestile e corsi e ricorsi storici il futuro4449024656_7af583ff36_b nonsembraapparire roseo. Qualcuno si chiede se i nostri bisnonni o nonni si rendevano conto, nel loro quotidiano, di essere alla vigilia dei due confl itti mondiali che hanno tragicamente caratterizzato il secolo passato. Forse no. Per natura l’uomo tende e minimizzare i fatti .Qualcuno si domanda, oggi, se i nostri giorni preludono a qualcosa di più serio di una grave crisi economica. PrimaPagina ospita, per questo, fi rme di rilievo, affi nché ci spieghino il tempo che viviamo. Le analisi degli esperti sono spietate, crude, estremamente realiste. Ne usciremo? Intanto, gustiamoci una notizia (locale) che alleggerisce l’ansia. Fermo restando che le doti di ciascuno devono essere valorizzate sempre e che la meritocrazia è l’unico modo per salvarci dalla mediocrità dilagante, l’idea che sia bastata una canzone per proporre l’ “incoronazione” ad assessore alla Cultura del Comune di Teramo di Enrico Melozzi ci sembra perfettamente in linea con la tendenza nazionale. Che, come al solito, guarda la pagliuzza e non la trave. Fossimo in Melozzi, nonostante l’entusiasmo del palco sanremese e il ritrovato orgoglio della sua città, ci sentiremmo quasi sminuiti. Quanti fi nora si sono veramente accorti del suo curriculum che si allunga, concentrando piuttosto l’attenzione sulle sue esternazioni talvolta esagerate e poco controllate? Il podio festivaliero vale più della composizione di colonne sonore o opere di musica seria? Come vanno le cose nel nostro Paese forse sì. Gli ultimi anni ci hanno, ahinoi, abbondantemente abituato apopolarità fondate sul nulla. Anche in ambiti di prestigio. Crediamo che non occorra una canzone per essere omaggiati del titolo di “tecnici” della cultura. Piuttosto un percorso che Melozzi sembra attraversare già da qualche anno. Un consiglio al giovane musicista: lasci perdere (qualora arrivino) certe “proposte indecenti”. Da artista punti a salvaguardare la libertà di poter dire sempre (con le necessarie tirate di redini) quel che pensa. Da assessore, quanto potrebbe manifestare lo spirito ribelle, tirato (per il ciuffo riccioluto) da destra e sinistra? Ci pensi e si ricordi che “sono solo canzonette”. Anzi, “sono solo parole”. A Teramo più che mai.