TERESA CREMISI IN “CRONACHE DAL DISORDINE” NARRA LA STORIA DELLA COPPIA TEDESCA VISSUTA A GIULIANOVA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Nell’edizione italiana del libro “Cronache dal disordine” di Teresa Cremisi anche la vicenda giuliese della Wagner, la donna tedesca morta a Giulianova il 14 gennaio 1945 ritrovata negli archivi comunali dal ricercatore Walter De Berardinis.

Nella versione italiana (ampliata) la raccolta degli articoli della giornalista italo-francese.

        

     

Giulianova. Da pochi giorni (14 marzo), per la casa editrice La Nave di Teseo, nella collana “I Fari”, è uscita l’edizione italiana “Cronache dal disordine” dell’autrice italo-francese Teresa Cremisi. L’edizione italiana – come lei dichiara nella prefazione – rispetta lo spirito dell’edizione francese aggiungendo molti articoli finora mai pubblicati in un volume. La vicenda della coppia tedesca, Ignaz Hain (ebreo, morto nel campo di concentramento di Mauthausen l’8 marzo 1945) e Margarete Wagner (cattolica, morta nell’ospedale di Giulianova il 14 gennaio 1945), vissuta durante la Seconda Guerra Mondiale a Tossicia e Civitella del Tronto, era stata già pubblicata sul libro “Chroniques du désordre” per la collana “Folio” della casa editrice francese Gallimard il 10 giugno 2021, dove venivano raccolti i principali articoli dal 2018. L’articolo era uscito, dopo che già il Corriere della Sera si era occupato della vicenda (6 novembre 2020), a firma del giornalista Nicola Catenaro, sul principale settimanale francese “Le Journal du dimanche” del 22 novembre 2022 per la rubrica “actualité Sociétè” con il titolo “La valise oubliée”. Nata ad Alessandria d’Egitto, Teresa Cremisi vive tra Parigi e Milano. Ha lavorato per vent’anni da Garzanti e curato numerose edizioni di classici. Direttore editoriale di Gallimard dal 1989 al 2005, ha poi guidato per più di dieci anni le edizioni Flammarion; attualmente è presidente di Adelphi. Il suo romanzo La Triomphante è stato pubblicato nel 2016; è uscita nel 2022 una nuova edizione del Processo di condanna di Giovanna d’Arco da lei curato. Grazie alle ricerche storiche, portate avanti da Walter De Berardinis, la vicenda tragica della coppia tedesca è arrivata al grande pubblico perché perseguitata prima dal nazismo in Germania e poi dal fascismo in Italia. Il lavoro certosino di ricostruzione dell’intera vicenda è stato reso possibile grazie alla consultazione dei documenti conservati negli archivi pubblici e nel Museo Nina di Civitella del Tronto diretto da Guido Scesi, con la collaborazione di Giuseppe Graziani sulla storia del campo d’internamento fascista di Civitella. Recentemente, per la stessa vicenda storica, la presidente dell’Università della terza età e del tempo libero di Giulianova, prof.ssa Nadia Potenza, ha ospitato De Berardinis per una giornata divulgativa.