La data che segna la fine della saga Tercas è il 29 luglio 2014. Nell’Aula magna dell’Università di Teramo si compie (forse) l’ultimo atto di una vicenda che ha profondamente segnato la nostra città. Nata nel 1939 dalla fusione delle Casse di Nereto e Atri,
in 40 anni la Tercas diventa il decimo istituto italiano tra le banche di media grandezza, “la più grande tra le piccole”, citava uno spot. La storia della Cassa di Risparmio di Teramo, poi BancaTercas, è la storia di un’attrice indiscussa dell’economia del territorio: la “banca che cresce con te” è stato uno slogan di riferimento per anni e per tutti gli operatori economici e non della città e non solo, riuscendo perfino ad oltrepassarne i confini con le innumerevoli sedi sparse in tutto il centro-nord. Il declino inizia già prima della Crisi, la “madre di tutte le sciagure” che affliggono i settori fi nanziari ed economici. Vengono a galla una serie di incongruenze derivate soprattutto dalle politiche di gestione di super- managers le cui posizioni non sono ancora state ben defi nite dalla magistratura. L’intervento della Banca d’Italia e il commissariamento dell’Istituto sollevano il velo su una situazione defi citaria disastrosa: la grave esposizione, nei confronti della Banca Centrale Europea è di 665 milioni di euro ed ha alimentato il rischio di liquidazione per ben due volte, a ottobre 2013 e a fine giugno 2014.
PrimaPagina edizione Agosto 2014 – a cura di Mira Carpineta e Daniela Palantrani