Turismo montano, talenti e non talentuosi

da lettere al Direttore ed. 10/2011 – di Tonino Di Natale

Turismo montano, talenti e non talentuosi

Gent.le Direttore, in riferimento al numero di settembre, e all’invito ad aprire un dibattito sulla rubrica “A domanda risponde” desidero fare alcune precisazioni.

Mi complimento per il tema da Lei proposto sul problema del turismo montano e per le precise risposte del noto giornalista teramano, amante, come si intuisce, della montagna e della promozione turistica territoriale.

1) La mancanza di una pompa di benzina ai Prati di Tivo e Prato Selva è cosa grave, aff erma Martelli, perché viaggiare in auto sui monti implica maggiori consumi e chi è col serbatoio prossimo alla riserva potrebbe rimanere a piedi. Sarebbe suffi ciente che un gestore di pompa riducesse il prezzo della benzina e gli automobilisti sarebbero incentivati a fare il pieno in quelle località. Se oggi in queste aree non c’è una pompa di benzina la causa è dovuta esclusivamente al fatto che la nostra montagna si sta spopolando, perciò è necessario avanzare proposte innovative di sviluppo.

2) Oggi il turista vuole calcare un turismo di qualità, con prezzi di soggiorno competitivi, con viabilità agevole rimodellando i tornanti più pericolosi, con sentieri segnati che mettono in sicurezza gli escursionisti amanti delle passeggiate tra i boschi, con strutture che possano off rire anche brevi soste per la ristorazione dislocate nei punti strategici dei sentieri.

3) Condivido pienamente il concetto di Martelli quando aff erma che occorre un progetto unitario e armonico coinvolgendo anche le aree interne del territorio.

Proposte.

A) Il versante teramano, Prati di Tivo, Prato Selva e Campo Pericoli, è strettamente legato a quello aquilano di Campo Imperatore; e se i territori e gli imprenditori di questi versanti aprissero una breccia di interscambi attrezzati potrebbero costituire un asse diretto interdipendente che agevolerebbe molto il turismo invernale ed estivo.

B) Se poi si volesse allargare il raggio di visione, con gli opportuni interventi strutturali da realizzare, potrei suggerire di guardare verso Ascoli Piceno, con l’espansione sui Monti Sibillini e verso Pescara- Chieti-Sulmona, con la Majella. Sibillini, Gran Sasso e Majella hanno altitudini che d’inverno consentono di utilizzare gli impianti per lo sci e d’estate di proporre itinerari pedemontani per le escursioni a piedi, a cavallo e con moutain bike, oltre a tanti altri sport.

C) Per gli escursionisti il territorio off re la visione di un collegamento incantevole essendo, le località in questione, parchi nazionali. Ciò signifi ca che gli amministratori istituzionali devono incentivare i servizi senza ostacolare le proposte citate.

D) I paesi delle aree interne dovrebbero favorire lo smercio di prodotti locali e di quanto strettamente connesso alla montagna; penso a chi lavora e vende oggetti di rame, ferro, legno, oro, ceramica, pietra.

E) Sarebbe ora di dare impulso al collegamento degli impianti da sci con Campo Imperatore con la realizzazione di nuove piste sia dalla Madonnina che da Campo Pericoli; anche sui Monti della Laga occorrerebbe realizzare strutture e infrastrutture per facilitare la promozione delle attività artigianali e sportive invernali ed estive.

F) Ci sono varie fonti dislocate sul territorio teramano che erogano acqua diuretica e sorgenti di acqua sulfurea. Ciò signifi ca che il sottosuolo è ricco di acque che talune località del chietino, del pescarese e dell’ascolano e del reatino stanno già sfruttando e funzionano bene. Perché non facilitare la ricerca e lo sfruttamento di queste sorgenti e la produzione di acque e fanghi termali anche nel teramano?

G) Ultima nota, forse la più importante, riguarda l’alpinismo sui nostri monti. Abbiamo talenti che il nord ci invidia, guide alpine che hanno fattoesperienze sulle vette di tutto il mondo, associazioni ricche di validi elementi che si impegnano ad organizzare eventi per attirare alpinisti di tutta Italia qui sui nostri monti, ma nessuno pare essersi reso conto che una ricchezza del genere, in una regione che per tre quarti è roccia, va valorizzata.

Tonino Di Natale