Teramo: ROMANELLI CONTRO I GENITORI MOROSI

AUMENTANO I COSTI DELLA REFEZIONE SCOLASTICA A CARICO DELLE FAMIGLIE MA NON L’EFFICIENZA

È polemica tra l’Assessore Piero Romanelli e i genitori sulla refezione scolastica.

Secondo l’assessore, l’abitudine di mettere nelle cartelle dei bambini le famigerate “merendine”  li distoglierebbe dal mangiare la frutta fornita dal servizio mensa, sicuramente più sana ma meno golosa.

Così l’assessore propone , in sostituzione,  un più modesto e meno costoso (la frutta si sa, costa cara)  “pane e olio” per merenda.

La dieta  dei bambini che usufruiscono delle mense  è sottoposta ad accurati e severi controlli Asl e ogni variazione deve comunque rispondere ai requisiti di salubrità previsti dalle norme, mentre il costo grava sul bilancio comunale, ma soprattutto sulle famiglie che pagano circa 3,50 euro a pasto.

Le ire dell’assessore si scagliano anche sui genitori morosi, coloro cioè, che non pagano la retta pur pretendendo l’erogazione del pasto: “ non ci sogneremmo mai di lasciare un bambino senza mangiare – polemizza Romanelli – ma qualcuno ne approfitta. Forse potrebbero fare a meno di un cellulare o di una pizza ogni tanto e pagare le rette ai loro figli”

Ma c’è sempre l’altra campana, la versione di alcuni  genitori, che si sono trovati a dover documentare i pagamenti effettuati,  sotto la minaccia di “ esclusione della figlia dalla  colazione per mancanza del versamento dovuto”.

Testimonia una mamma (tra altre),  che lascia il  suo sfogo su facebook, dopo aver trovato un messaggio sul diario della sua bimba in cui “le cuoche hanno rilevato la mancata iscrizione di Martina al servizio mensa, per cui si prega di provvedere entro domani pena la mancata erogazione del pasto”.

La mattina dopo la signora Domenica si presenta alle maestre e alle cuoche con: ricevuta d’iscrizione regolarmente protocollata dal relativo ufficio comunale e ricevuta del pagamento di tale iscrizione e sorpresa…come me altre 10 mamme con lo stesso problema!”. Ma l’impiegata comunale insiste: “signora sua figlia non può usufruire del servizio perché non è iscritta regolarmente  e la signora Domenica“ cercando di mantenere quel minimo di calma  rimastorisponde: “signora, io ho in mano le ricevute pagate, timbrate e sottoscritte dall’ufficio protocollo, come la mettiamo? e solo allora,  dopo una breve pausa che  l’impiegata risponde: “ops…mi scusi, lei capisce che purtroppo molte non sono state ancora inserite, sa ne abbiamo 1400 da inserire…lei capisce….”.

Ma la signora Domenica stavolta non vuole capire, soprattutto non vuole sapere “perché, se la colazione non viene più servita, io debba continuare a pagare un prezzo che comprendeva anche ciò, e che è destinato ad aumentare.

Ma soprattutto non capisco perché NOI contribuenti dobbiamo perdere giornate di lavoro per dimostrare il diritto a determinati servizi,  per colpa di  chi, pur pagato per questo,   non  è riuscito in 4 mesi a inserire 1400 domande  ”.  

==  Rimane l’amara considerazione che,  se  la “morosità” è  legata al denaro,  può avere però due aspetti:  di chi  non paga le rette  e di  chi non è capace di guadagnarselo con dignità. ==