CONFESERCENTI: “professionalità ANTI-CRISI”

esercentiIl mondo del lavoro visto da chi lo crea e lo dà. Adesso, però, non ce n’è più neanche per loro. E’ un quadro abbastanza complicato se non desolante quello che viene fuori dalla Confesercenti di Teramo. L’avv. Mauro Carnovale, legale della Confederazione, accetta con sincerità la situazione: “Basta vedere il grosso turn-over che c’è di negozi che aprono e chiudono in continuazione per capire che il momento è diffi cile.

Poi c’è anche l’esercente che ci prova fi nché non trova un’idea che gli permetta di sfondare”. Ora, però, si hanno pochi soldi da investire e tentare è rischioso. Chi chiude battenti poi cosa fa? “Spesso si butta nella somministrazione: bar, ristoranti, trattorie che grazie alle recenti liberalizzazioni danno la possibilità di essere aperti con meno burocrazia”. Si è inoltre notato come di questo continuo aprire e chiudere attività non facciano eccezione nemmeno gli esercizi siti nei centri commerciali, le nuove ” chiese laiche della domenica”. “E’ vero, ma lì c’è un elemento costante che non calerà mai assieme all’affl usso di persone: l’affi tto elevato. La gente va, passa, ma non tutti acquistano, sicché solo chi ha un brand elevato riesce a stare al passo”. I commercianti dei centri storici, non solo teramani, sembra non trovino pace: quando si apre al traffi co si lamentano perché le famiglie con i passeggini devono respirare troppo inquinamento delle auto, quando si chiude si lamentano degli orari di carico e scarico e dei parcheggi. Come si trova la soluzione? Ancora una volta l’avv. Carnovale è sincero: “Non esiste una soluzione che accontenti tutti, specialmente in momenti di crisi”. Gli esercenti sono considerati lavoratori autonomi a tutti gli effetti e non hanno una “rete” di ammortizzatori sociali che li sostenga. Questo è un altro problema che si somma a quelli già esistenti. Può inoltre avvenire che qualche persona in malafede sfrutti momenti come questo di grande diffi coltà per non pagare, utilizzando anche lo strumento di una giustizia lenta ed incerta? “Sicuramente i tribunali italiani sono un affare per i cattivi pagatori; oggi anche riscuotere i crediti tra professionisti diventa arduo. Basti vedere la continua crescita di fallimenti ed esecuzioni immobiliari degli ultimi tempi”. E’ evidente come non sempre i commercianti teramani siano stati gentili in passato con i clienti, a volte visti quasi come un “disturbo” della loro quiete; negli ultimi tempi sembra un po’ che l’atteggiamento sia cambiato. Colpa della crisi? “Sicuramente la maggiore attenzione è dovuta in parte al fatto che non si vende. Se entra qualcuno è bene che non esca prima di aver comprato. In questi casi è ovvio che la professionalità del venditore, ma anche la fidelizzazione del cliente, che di certo non avviene con un solo acquisto, giocano un ruolo fondamentale”.