Affinche’ morte non ci separi

affinche' morte non ci separiLa fine dell’estate ha sempre in sé un anticipo di tristezza. La sensazione di dover dare l’addio a qualcosa e archiviarlo tra i ricordi come si fa con una foto. Forse però qualche volta dire addio è impossibile, soprattutto se la vita assume altri significati. Così capita che due persone insieme da una vita, 87 anni lui, 83 lei, decidano di andar via insieme, come insieme hanno vissuto.

Rinaldo e Clotilde sono stati ritrovati vicini, nella loro casa di via Vinciguerra a Teramo, lei sul letto, lui sempre vicino, sul pavimento, senza vita. Deceduti già da alcuni giorni. Ex dipendenti dell’Ufficio di Conciliazione del tribunale di Teramo, Rinaldo Di Lorenzo e Clotilde Di Bonaventura erano entrambi pensionati. Il giorno 30 agosto scorso, i primi ad intervenire sul posto, poco dopo le 13, sono stati i Vigili del Fuoco chiamati dal figlio Giosaffatte e dalla figlia Anna, titolare di una libreria a Piazza Dante, che hanno allertato anche Carabinieri e 118. I Vigili del Fuoco, sono stati i primi ad entrare in casa dalla finestra di un balcone. Immediatamente alla loro vista si è presentata la triste scena. La casa era in ordine e la porta chiusa dall’interno. Sono stati i Vigili ad aprila ed a richiuderla alla fine dell’intervento perché i figli non avevano una copia delle chiavi. Infatti sembra che di recente gli anziani coniugi avessero sostituito la serratura per timore di possibili intrusioni. Nessuna fuga di gas, nessun apparente incidente domestico, nessun segno di effrazione o evidente causa della morte. Il corpo della donna appariva in avanzato stato di decomposizione, almeno apparentemente meno avanzato per il marito. Gli operatori che hanno dovuto recuperare le salme hanno trovato un ambiente estremamente settico e maleodorante, probabilmente il caldo dell’ultima settimana di agosto ha contribuito ad accelerare il deterioramento delle salme. Molte le ipotesi che si sono ventilate. Molti i dubbi insinuati e sussurrati. I due coniugi erano conosciuti e stimati non solo dai vicini. Una coppia attiva ed estremamente indipendente, non era insolito che partissero senza dare immediate notizie. E sarebbero stati visti nei giorni immediatamente precedenti il ritrovamento, sia nei pressi della libreria di proprietà dei congiunti, sia sul balcone ad annaffiare i fiori. Quale sia la causa della morte sarà l’autopsia a chiarirlo, l’ipotesi maggiormente accreditata è che si sia trattato di un malore, prima della moglie poi del marito, che potrebbe essere rimasto agonizzante per diverso tempo. Il magistrato che si occupa del caso, la dottoressa Laura Colica, ha disposto l’esecuzione dell’autopsia a cura del dott. Giuseppe Sciarra. Sicuramente il referto sarà utile a capire le cause della fine di due esistenze, altro sarà capire se si sia trattato di un estremo gesto di affetto, morire quasi contemporaneamente dopo una vita trascorsa insieme. L’impossibilità di sopravvivere all’altro, come in un dramma classico o in un tempo in cui i sentimenti, i valori e le esistenze avevano altre caratteristiche. Oppure se si sia trattato dell’ennesima storia di vite solitarie, dove la solitudine, più che una scelta, è una condizione, oggi forse più frequente che in passato, ma altrettanto triste.