Dall’ex Comitato di Quartiere “San Benedetto”

quartiereRiceviamo e pubblichiamo:

“Sono numerosi i residenti che chiedono perché la festa di San Benedetto non è stata organizzata, se il quartiere rimarrà ancora senza luminarie natalizie e come mai la Madonna di Cartecchio si è dimenticata di alcune vie del popoloso quartiere di San Benedetto. A questo punto ci siamo detti che era obbligo informare in modo più adeguato tutti i residenti attraverso un mensile di informazione come “Prima Pagina”: il Comitato di Quartiere di San Benedetto, rieletto il 13 novembre 2010 nelle persone di De Padova Antonio, Norscia Pasquale e De Angelis Cassio, che scrive, ha disposto la procedura di scioglimento secondo quando previsto dallo statuto.

Infatti per legge un comitato, di durata generalmente temporanea, nasce per raggiungere uno scopo di carattere non lucrativo e di interesse pubblico. Tant’è che nel documento stabilito da redigere ad inizio anno del comitato non sapevamo più cosa prefi ggere visto che nei dodici anni di attività avevamo raggiunto tutti gli scopi prestabiliti: strade di accesso, marciapiedi, aiuole spartitraffi co, rete fognante, illuminazione pubblica, pulizia strade, aree verdi, raccolta differenziata (primo quartiere pilota a Teramo), mezzi pubblici di trasporto e pensiline, piano neve, messa in sicurezza delle strade e della piazza, spazi verdi attrezzati, tabelle per affi ssioni comunali, toponomastica (e di questo ringraziamo l’ex sindaco e attuale governatore Gianni Chiodi e l’ex assessore Vitelli per il veloce intervento “salvavita”) farmacia comunale (chiesta già nel lontano 2002 all’allora sindaco Sperandio e riproposta in seguito al candidato a sindaco Gianni Chiodi), ecc. Non tralasciamo anche tutti quei momenti ricreativi passati insieme, dalla festa di quartiere (con le lotterie sempre puntuali nell’estrazione), al teatro e cinema in piazza, il San Martino, la Via Crucis, la Madonna di Cartecchio, i giochi senza quartiere, le luminarie a natale, il giornalino e il sito internet del quartiere, ecc. Oggi non è più basilare la presenza di un comitato di quartiere, in quanto come cittadini contribuenti delle casse del Comune di Teramo abbiamo sì dei doveri ma anche dei diritti, ed è superfl uo mantenere in piedi una macchina così effi cace per una naturale richiesta nei confronti di chi amministra la nostra città. Il nostro è stato un comitato di carattere non monarchico e apolitico senza limiti di consiglieri (ben 29 in un periodo) e senza appoggi politici, ma liberi nella coscienza e se non siamo riusciti ad ottenere la sede per attività ludiche, promessa dall’ex sindaco e governatore Gianni Chiodi, per dare un punto di riferimento ai giovani e anziani del quartiere, siamo almeno rimasti fedeli a Dio e al nostro Pontefi ce Giovanni Paolo II che il 02 gennaio 2001 ci scriveva dal Vaticano concludendo il messaggio con queste parole “di cuore imparte l’implorata Benedizione Apostolica, che estende volentieri alle famiglie del territorio”. Cosa aggiungere ancora. Vogliamo ingraziare tutti i residenti del quartiere San Benedetto perché grazie a loro e ai contributi e sacrifi ci, che abbiamo potuto conseguire tutti gli obiettivi, chiudendo con un saldo cassa pari a € 2.044,00 che è stato devoluto il 30.11.2011, in ottemperanza al punto 6.1 dello statuto, al nostro parroco don Pietro Lalloni quale contributo per la costruzione della nuova chiesa. Vogliamo ringraziare anche coloro che con spirito di collaborazione hanno lavorato e ricoperto cariche per il comitato, compresi quelli che lo hanno ostacolato seguendo nuove strade rilevatesi poi contrarie e fallimentari per loro stessi. Cosa faremo adesso? Il comitato è chiuso ma i residenti ci sono ancora e questo i nostri amministratori lo devono sapere. Singolarmente o insieme possiamo avviare qualsiasi iniziativa a favore del quartiere, come già è stato fatto per i “giochi senza quartiere” e per la raccolta fi rma per la “farmacia comunale” in Colleatterrato per la quale ci auguriamo che l’amministrazione valuti la volontà dei residenti sul nuovo sito proposto e soprattutto si assuma, nel caso, la responsabilità sull’edifi cio in Villa Pavone, a ridosso di un incrocio, di un passaggio a livello e di una strada super traffi cata, teatro già di innumerevoli e gravi incidenti. Ora, sempre per il bene del quartiere, stiamo valutando la proposta di residenti sulla eventualità di formare un’associazione, che sia vicina ai residenti stessi anche nella quotidianità della vita e dia magari anche lavoro nel quartiere, o addirittura una “lista civica” o candidature nelle prossime elezioni comunali per rappresentare il quartiere con consiglieri e/o assessori che siano vicini soprattutto ai residenti come lo siamo stati noi. Vi abbracciamo e che Dio vi benedica tutti”.