TERAMO E LA GRECIA

Abbiamo chiesto ad alcuni nostri concittadini il loro pensiero su Syriza e Tsipras e sulle recenti elezioni greche

Una sferzata positiva per tutti, si mette i discussione il sistema Europa.
– un risultato utile per loro; rappresenta comunque una rottura della continuità politica fi lo-europea fallimentare e sintomo di malessere generale. Gli stati uniti d’Europa possono esistere solamente a un livello di regolamenti amministrativo-logistici, non economico, giammai politico.

Tsipras offre una logica più coerente con la sopravvivenza dell’identità e istituzione Stato, non dell’insieme “Europa”.
– Discorso lungo e complicato. I greci hanno votato per chi vuole porre fi ne al dogma assoluto dell’austerità e del rigore dei conti per andare incontro ai cittadini bisognosi e in dif ioltà.
E’ forse il sintomo di un nuovo orientamento dell’elettorato europeo, vedi anche PODEMOS in Spagna;

– Sintomo di malessere, ma loro sono poco importanti in Europa, non avranno grande potere di cambiare le cose.

– E’ un ottimo risultato per la vera sinistra, sintomo di un paese in grossa dif ioltà che ha voglia di reagire.

– Le elezioni greche cambiano la consapevolezza degli stati membri di non essere meri studenti che devono rispettare i compiti, ma protagonisti di un unione vera. Il risultato greco è esattamente il simbolo di questo cambiamento, una piccola rivolta verso canoni e vincoli di austerità esagerata e una speranza di diventare parte di un Europa unita e non semplici membri di una Finta Europa Unita.

– il voto a Tspiras è un voto di protesta per una situazione insostenibile. E’ come dire: perso per perso ci giochiamo questa carta, che dalle premesse e promesse, sembra riportare un po’ di speranza in una Grecia, ormai, al collasso. Forse Tspiras non riuscirà a imporsi alla Troika, ma la sua elezione è sintomo di un cambiamento delle e nelle coscienze.

– è un sintomo del fallimento dei governi moderati che non sono in grado di riformare incisivamente un paese, soprattutto in grande crisi. Il risultato greco può spostare l’attenzione europea sul rilancio delle economie mediterranee e far cambiare tendenza alle priorità delle politiche socio economiche dell’Europa.

– è il sintomo di una generale dif ienza verso tutto ciò che viene imposto dall’UE e che comincia ad af irare in ciascun cittadino europeo. La Grecia è stata la prima a sottolineare tale sentimento e tale risultato farà di sicuro da
volano per altri paesi, dove le politiche di austerità limitano di gran lunga le possibilità di manovra dei governi, come nel caso Italia. L’unica soluzione che si intravede è la volontà congiunta dei membri dell’UE di concludere il prima
possibile il processo di unifi cazione (come era stato voluto sin dagli inizi) con l’istituzione di un insieme di stati sul modello USA.

Questo modello Europa che adotta un’unica moneta in un insieme eterogeneo di sistemi fi scali, salariali, di politiche sociali e così via non può reggere a lungo: in una realtà di questo tipo i nazionalismi trovano terreno fertile e ciò, se non arginato in tempo, porterà a un totale sfaldamento dell’UE e dell’Unione Monetaria. Ce lo dice la storia e le leggi che regolano l’economia reale.

a cura di Adele Di Feliciantonio