Rumori in corso

rumori in corsoE poi ti costruiscono quasi sotto casa, in una area che prima era un pezzetto di campagna che faceva da mini-riserva naturale. Tutto viene spazzato via per l’ennesima costruzione di appartamenti e villini a schiera. Sta accadendo in via Averardi, ma è una situazione di sicuro non nuova a molti. I lavori durano da più  di un mese e non ci sono tutele per chi abita vicino alla

zona di costruzione. Intanto transennano e bloccano la strada per fare accedere i camion per carico e  scarico. Poi le betoniere sono accese per ore, lo smog entra in abbondanza dalle finestre aperte insieme alla polvere. Se si decide di chiuderle, devi soffrire il caldo di stagione e l’aria viziata della casa. Rumori molesti in continuazione partono dalle sette del mattino (a volte prima) e durano fino alle sette di sera. In  continuazione, rovinando di fatto la quiete di un intero quartiere senza che si possa far niente. Una chiamata ai vigili urbani rivela infatti che è tutto perfettamente  lecito e allora la vita di un quartiere è rovinata per mesi. Cercando bene nei meandri dei decreti legge ne viene viene fuori uno (26.12.1995 N.  447) che dice: “Ai fi ni della presente legge si intende per: a) inquinamento acustico: l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale  da provocare fastidio o disturbo al riposo ed  alle attivita’ umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei  monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”. In tutto e per tutto quello che sta  accadendo: smog, rumori, disturbo delle attività umane. E allora, cosa si deve pensare? Che i lavori in corso non rispettano la legge? No: c’è l’eccezione  ovviamente e inoltre la legge, nella sua applicazione, passa attraverso le mani dell’amministrazione comunale. Infatti sta scritto: ” (…) per quanto riguarda  l’attività temporanea di cantieri stradali o lavori effettuati all’interno di aree ed abitazioni private, si prescrive che, salva speciale autorizzazione comunale, è vietato esercitare mestieri che siano causa di rumore o di disturbo dalle ore 13.oo alle ore 15.oo e dalle ore 19.oo alle ore 8.oo del mattino (…). è assolutamente  vietato l’esercizio di mestieri od attività che rechino disturbo, salvo casi di necessità contingente da autorizzarsi di volta in volta”. È il Comune a dare le autorizzazioni e a stabilire la gravità dell’impatto nella quiete pubblica (che di fatto però è disturbata). Certo, tutti devono lavorare, imprese edilizie  comprese. Solo che non vengono mai prese in considerazione le necessità delle persone coinvolte nelle vicinanze dei cantieri, non interpellate dai pubblici amministratori e (ma forse sarebbe troppo) dagli stessi imprenditori edili. Aprire un cantiere vicino a un casello autostradale non è come aprirlo in un centro  abitato: si devono seguire strategie diverse. Lì sta il vero problema. Per il momento si può solo cercare di far rispettare pienamente la legge. E al primo passo  falso, denunciare l’accaduto a chi di dovere.