Stalking bancario: ipotesi di reato

 
Proposta di legge per punire le richieste persecutorie di banche e società di recupero crediti arriva alla Camera 
 
Promossa da Fratelli d’Italia arriva alla Camera il disegno di legge che introduce il reato di stalking bancario e che raccoglie il grido di dolore dei cittadini perseguitati dalle società di recupero crediti. La proposta vuole tuttavia estendere il  reato di stalking “alle condotte persecutorie e aggressive che vengono messe in atto nei confronti dei cittadini dalle società di recupero crediti che lavorano per conto di banche, società finanziarie e grandi aziende” – ha dichiarato la prima firmataria Giorgia Meloni.  La Modifica all’articolo 612-bis del codice penale concernente il reato di atti persecutori commesso nell’esercizio di attività di recupero di crediti”, prevede, in sostanza, l’introduzione di una aggravante rispetto alla pena prevista per gli atti persecutori, quando le condotte, messe in atto da istituti bancari, società finanziarie, filiali di recupero credito o da qualsiasi altro soggetto giuridico nella attività di recupero crediti, “esulano e travalicano quanto previsto dalla legge e le norme del codice di procedura civile”.
Tra queste pratiche “scorrette” possono annoverarsi, ad esempio, le telefonate a qualsiasi ora del giorno (e della notte), le intimazioni “fittizie” e le pressioni di ogni tipo per indurre i debitori a saldare quanto dovuto.
Comportamenti che non solo esulano dal dettato legislativo ma che in passato hanno provocato danni e tragedie, come quello di Dario Casotto, raccontato dalla moglie Laura Schiavo, che non reggendo la pressione degli agenti di recupero crediti si tolse la vita per un debito di 40mila euro.
Da qui, l’esigenza di “impedire che altre famiglie subiscano lutti simili” ha concluso la Meloni durante la presentazione, seguita a ruota da Walter Rizzetto (altro firmatario della proposta), per il quale, i debiti vanno certamente pagati “ma con una riscossione più umana e più etica”.
 
 
Fonte:  (www.StudioCataldi.it)