SPORT E DISABILITÀ:SUCCESSI IN VALTELLINA PER IL TEAM VERDEAQUA SMILE E L’ISTITUTO AMEDEO D’AOSTA DI L’AQUILA

Pioggia di medaglie per gli atleti della Verdeaqua Smile e gli studenti dell’Istituto Amedeo d’Aosta che hanno partecipato ai XXVIII Giochi Nazionali Invernali Special Olympics che si sono svolti a Bormio dal 5 al 10 febbraio. Bottino ricco con 17 ori, 18 argenti e 7 bronzi.  18 gli atleti abruzzesi che hanno dimostrato oltre a eccellenti doti tecniche, anche la capacità di superare i limiti imposti dalla disabilità. 16 Atleti aquilani  si sono misurati nella disciplina dello sci nordico, mentre due atleti provenienti da Sulmona e Pescara hanno gareggiato nella racchette da neve.

Grazie al progetto alternanza lavoro che Special Olympics sta portando avanti nell’Istituto Amedeo D’Aosta quattro studenti e quattro atleti con disabilità hanno partecipato nelle attività unificate, vero simbolo della piena inclusione attraverso lo sport, obiettivo reale che Special Olympics promuove in tutto il mondo.

«Il bilancio della manifestazione è assolutamente positivo, – ha sottolineato Guido Grecchi  capo delegazione del Team aquilano-  gli atleti si sono ancora una volta superati grazie anche alla presenza del tecnico nazionale  prof. Giovanni Ursitti che ha saputo consigliare e guidare gli atleti, ma anche grazie ad un impianto gara curato nei minimi particolari, da un’organizzazione eccezionale e da un tempo favoloso. Le gare sono state arricchite da una serie di eventi molto apprezzati da tutti gli atleti che si sono divertiti moltissimo tra pattinaggio, floorball, curling, la visita alle terme e gite turistiche delle località vicine». 

Spettacolare la cerimonia di chiusura presso lo Ski Stadium, sede in passato della chiusura dei mondiali, da dove si è assistito alla discesa di un lungo serpentone che ha portato le bandiere di Special Olympics, d’Italia e d’Europa. Mentre la fiaccola è passata da Bormio a Terni che ospiterà dal 10 al 14 maggio i XXXIII° giochi nazionali estivi.

La testimonianza  di Chiara Gallo,  mamma e volontaria,  che ha partecipato alla trasferta Valtellinese. 

Chiuso il sipario sui XXVIII GIOCHI INVERNALI SPECIAL OLYMPICS, disputati a Bormio dal 5 al 10 febbraio 2017, torniamo a casa.
Il bagaglio è molto più pieno di quello dell’andata. Ed il valore aggiunto non sono certo i souvenir della Valtellina: ognuno di noi riporta a casa immagini, sorrisi, emozioni, amicizie, paesaggi e molte altre conquiste che una settimana fa non poteva nemmeno minimamente immaginare.
Tante le esperienze, le avventure, i fotogrammi.
Ma quella che mi è rimasta più impressa è la voce trionfante di un atleta spastico che, sul podio, piangendo urla: “Mammaaaaaaa, ho vintoooooooo!”.
Ho sentito un’altra vocina urlare la stessa frase, da lontano, per me.Ed è stata una marcia trionfale nella mia anima. Per il team Verdeaqua Smile di L’Aquila composto per l’occasione non solo da 12 atleti aquilani e 4 partners dell’Istituto Amedeo d’Aosta di L’Aquila (progetto alternanza scuola lavoro), ma anche da due atleti proveniente da Sulmona e Pescara, è stata una pioggia di medaglie: 17 ORI, 18 ARGENTI, 9 BRONZI, nelle specialità di Sci Nordico e Racchette da Neve.
Ma, a parte quelle appese al collo, ci sono medaglie TATUATE dentro. E hanno tutte il colore della Vittoria. Più che una settimana di gare, è stata una Scuola. Di vita, intendo.
Una scuola “a classi rovesciate”, dove salgono in cattedra quelli che il mondo tiene seduti all’ultimo banco, quelli che “hanno bisogno del sostegno”. Ma che riescono a sostenere l’intero universo con un dito solo.  Quelli come Silvia, che ci ricorda che: “Siamo tutti disabili. Ma amiamo come le persone normali”. È un’immersione delicata e violentissima in categorie di appartenenza che la società sovverte o sopprime. Ma che ti riconducono alla Verità.
E la verità è che forse non abbiamo capito ancora nulla del senso profondo della vita.
Perché ci è stata donata la Libertà e noi ci siamo rinchiusi da soli in prigioni trasparenti travestite da radure.Tra etichette, stereotipi e diagnosi che non corrispondono al Vero.
Stiamo più sul Sembrare che sull’Essere. È questo che ci insegnano ed urlano, con il silenzio la delicatezza e la leggiadria delle farfalle, gli atleti Special Olympics. 

“Un’esperienza che ho iniziato grazie al piccolo fratellino Luca (un ragazzo con disturbi dello spettro autistico)”. Così Martina studentessa dell’Istituto Amedeo D’Aosta iniziava il suo post su Istagram. “In questi giorni le sue vittorie sono anche le mie, come penso viceversa. Rivali ma pur sempre uniti nel cuore.”