SESSO IN TERZA ETÀ “Unico nemico la rinuncia”

sesso-e-terza-etaIntervista al prof. Emmanuele Jannini, endocrinologo e andrologo dell’Università dell’Aquila.

Due ragazzi che si tengono per mano, scambiandosi effusioni, ai giardini o a scuola. Un’immagine che evoca tenerezza, a volte rimpianto, per chi ha superato quell’età da tempo. E se nello stesso atteggiamento vedessimo due anziani? Secondo il prof. Emmanuele Jannini dell’Università dell’Aquila la sessualità dell’età matura è ancora soffocata da pregiudizi

e condizionamenti culturali i cui effetti negativi si ripercuotono sulla salute generale. ” La sessualità dell’anziano ha purtroppo due nemici- sostiene il professore –: il primo è la società stessa, che dipinge il sesso in termini di bellezza e gioventù. Basta guardare pubblicità o film, per vedere che solo i belli e giovani fanno l’amore. La società ha così creato una vera e propria sindrome anti –sessualità della terza età, negandola o rifiutandola. Il secondo nemico è invece l’anziano stesso che con le sue convinzioni o le sue paure, molto spesso errate, si nega un ruolo da protagonista, considerandola una partita finita” . Quali sono gli effettivi ostacoli a una attività sessuale serena nella terza età? “Quando il corpo incomincia a comportarsi diversamente -prosegue Jannini- si pensa di non essere più adatti alla pratica sessuale. In realtà è esattamente il contrario. La salute generale coincide con quella sessuale, come ha ribadito di recente anche uno studio dell’OMS, in cui si è evidenziato che gli anziani che fanno sesso sono più sani e viceversa una regolare pratica contribuisce a mantenersi in salute. Nel caso invece della presenza di una disfunzione sessuale, le indagini mediche possono essere positive al fi ne di migliorare o recuperare la salute in generale. La società Italiana di Andrologia e Medicina della sessualità ha promosso una campagna dal titolo ‘impotenza che fortuna’, provocatorio ma utile, che invita a rivolgere attenzione alla propria salute sessuale per prevenire delle situazioni più gravi. Ad esempio, l’impotenza può essere il sintomo di qualcosa di diverso, come una patologia cardiovascolare, che affrontata precocemente, può essere risolta o ridotta.”. Ci sono aspetti positivi che appartengono solo a questa fase della sessualità? “Sicuramente – conclude il professore -. Gli aspetti positivi sono diversi e legati sia alla sfera fi sica che psicologica. Fisicamente, il rallentamento di alcune funzioni può essere migliorativo in chi invece ha avuto problemi, per esempio, di eiaculazione precoce, così come l’aspetto psicologico. Non ci sono controindicazioni a una regolare pratica. Anzi, adottare uno stile di vita attivo, attento alla salute, e l’ apertura mentale, possono tenerci in salute e permetterci di rimanere giovani più a lungo. L’unico nemico del benessere in questo caso è la rinuncia”.