RISCHIO IDROGEOLOGICO “RISPETTIAMO LA TERRA”

laghiprimaveraIl rischio idrogeologico è l’unione di due concetti, quello di rischio legato alla vulnerabilità dell’uomo, la sua presenza e la sua attività su un territorio. Per quanto i termini dissesto idrogeologico e rischio idrogeologico vengano usati per definire i fenomeni e i danni reali o potenziali causati dalle acque in generale. L’Abruzzo è sottoposto a questi rischi a causa della conformazione

giovane del terreno con rilievi in via di sollevamento. Ci ha parlato dell’argomento Giorgio di Bartolomeo membro dell’A.P. Geologi junior dell’Abruzzo e consigliere dell’Ordine Regionale: “Tra i fattori che predispongono il nostro territorio al rischio idrogeologico, oltre a quelli naturali, ci sono anche quelli legati all’azione dell’uomo come l’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua. Il cittadino può fare molto per la prevenzione, ma deve essere sicuro l’habitat in cui vive. Non ritengo comunque giusto creare ansie. Il rischio idrogeologico non sarà mai pari a zero, salvo che la zona su cui incombe non sia disabitata. Sul nostro territorio si sente la mancanza di strutture che possano coordinare le azioni d’intervento. In Abruzzo, abbiamo avuto negli ultimi cinque anni innumerevoli eventi franosi che hanno determinato soltanto per quanto riguarda il territorio teramano la perdita, tra le altre, di una discarica di fondamentale importanza e delle pitture rupestri di Montauti a Pietracamela in cui l’evento ha rischiato di mettere a repentaglio persino l’esistenza stessa del borgo. Come consiglio nazionale dei Geologi stiamo lavorando intensamente per agevolare lo sviluppo di una legge di governo del territorio che deve necessariamente passare per una revisione urbanistica, con metodi e modelli nuovi delle città e delle campagne, che porti incentivi all’agricoltura affinché consenta alle aziende agricole di vivere dignitosamente. C’è da dire che i fenomeni nevosi a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi sono senza dubbio eventi positivi per tante ragioni prima tra cui la capacità delle stesse di ricaricare le falde acquifere profonde. Purtroppo però è proprio questo il fattore che determina un più elevato grado di pericolosità in quanto la roccia si disgrega a causa della pressione provocata dall’aumento del volume dell’acqua che si ghiaccia. Nella prossima primavera e in particolar modo nei mesi di aprile e maggio potrebbero accentuarsi, rispetto ad altre annate, i fenomeni di dissesto specie quelli connessi a frane di medie profondità, per intenderci assai simile a quello che poco tempo fa ha coinvolto un’area collinare presente nel territorio di Pineto”. Conclude Di Bartolomeo rassicurandoci: “Mi preme dire che l’attenzione legata ai fenomeni idrogeologici non deve creare assolutamente una psicosi. Fondamentale che siano aggiornate le leggi in materia, osservate le norme e istituite strutture che garantiscano uno sviluppo più idoneo del territorio proprio perché avere una casa sicura, vuol dire anche e soprattutto minori pensieri e maggiore qualità della vita”.