TIZIANA MATTIA – EDITORIALE DI MAGGIO

chiodi gianni Governatore Incredibile quanto abbiano in comune l’ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, e l’attuale Governatore, Gianni Chiodi. Entrambi col dito puntato (in svariate occasioni) nel denunciare i cosiddetti “poteri forti” che condizionerebbero l’Abruzzo. Sentite cosa dichiarò Del Turco all’indomani della scarcerazione per i noti fatti, ancora sub judice, della Sanitopoli abruzzese: “Quando ne sono diventato presidente, l’Abruzzo era una regione canaglia per la qualità e l’importo della sua spesa sanitaria. Abbiamo fissato delle regole, chiudendo cinquanta anni di gestione in cui le regole non potevano essere violate per il semplice motivo che non esistevano. Abbiamo ridotto di un terzo la spesa e i posti letto in convenzione con le cliniche private. A qualcuno non è piaciuto”. Per aggiungere, a quasi tre anni di distanza, dopo le dichiarazioni di Gianni Chiodi davanti alla Commissione parlamentare sul servizio sanitario: “Sono felice che Chiodi abbia preso atto della situazione, sta incontrando le stesse difficoltà che ho avuto io e con le quali mi sono scontrato. La sanità privata è un pezzo dei poteri forti insieme a una parte dell’apparato regionale. I nostri problemi divennero gravi quando decidemmo alcuni spostamenti e alcune forme di controllo giudicate molto importanti. Ad esempio quelle dei carabinieri del Nas nella sanità privata, fu da lì che iniziarono i problemi”. Ed eccoci a quest’anno, un paio di mesi fa. Chiodi si dichiara vittima di una vera e propria “campagna denigratoria” da parte di certa stampa, dietro la quale si nasconderebbero, ancora una volta, “forti interessi economici legati alla sanità”. Secondo Chiodi, gli attacchi personali, provenienti anche da una emittente televisiva regionale, dipenderebbero dall’azione di risanamento e riorganizzazione “che stiamo portando avanti in questi anni nella sanità e che potrebbe risultare scomoda per qualcuno”. Stessa musica, stessi “poteri forti”. Neppure tanto occulti. Il problema, tirando le somme, è sempre lo stesso. In Abruzzo saltano i governatori, vanno in frantumi le giunte di ogni colore, cominciano e finiscono le carriere politiche. A restare fissi, intramontabili e temibili sono sempre i soliti, i “poteri forti”cosiddetti. E sarebbe invece il caso di non lasciarli più nelle nebbie, aggressivi e intramontabili, da far paura persino ai “Signori del Palazzo”. Anzi, urge portarli alla luce del sole, smascherarli e frantumarli, se possibile, condannandoli alla stessa cattiva sorte della mala politica. Dite la vostra e parliamone.