RECUPERO CREDITI: NO ALLE MINACCE

reccreditSANZIONATE LE SOCIETA CHE PRATICANO METODI AGGRESSIVI

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom) ha avviato un provvedimento per pratiche commerciali scorrette e aggressive ad opera  di una società di recupero crediti, intimandone la sospensione. Ne parla l’Aduc  in un recente comunicato. Chiunque abbia maturato un debito (e spesso anche chi non ha alcun debito) nei confronti di un gestore telefonico, ad esempio, conosce bene i metodi di alcune società, come  messaggi chiaramente minacciosi inviati al cellulare in cui annunciano visite presso l’abitazione e il luogo del lavoro di un loro “funzionario”. Oppure, invitano a chiamare un numero a pagamento per “urgenti verifiche amministrative”, senza peraltro specificare l’oggetto della verifica.

Per non parlare delle classiche minacce di adire l’autorità giudiziaria anche per crediti assolutamente inesigibili, inducendo cosi’ i consumatori a pagare. Tutte pratiche aggressive ora all’attenzione dell’Autorità, che di recente ha avuto modo di sanzionare comportamenti scorretti di altre società di recupero del credito. Qualsiasi azione per ottenere il pagamento di un credito ha inizio con la costituzione in mora del debitore, cioè la richiesta (fatta per iscritto) al debitore di adempiere l’obbligazione entro un termine perentorio. L’associazione Baby Consumers ha fatto un monitoraggio negli ultimi sei mesi, rilevando una serie di scorrettezze fatte da alcune aziende che si occupano di riscossione crediti, nei confronti di chi deve pagare e per qualche ragione è in ritardo. E ora invita chiunque si ritenga vittima di comportamenti illeciti (anche per violazione della privacy o per falsa autoattribuzione di poteri pubblici) a farsi vivo per denunciare queste pratiche “invadenti”:

La scarsa conoscenza dei propri diritti induce molte persone a pagare debiti inesistenti, o a non contestare le richieste di pagamento indebite. «Capita spesso – spiega l’associazione – di ricevere fatture immotivate, gonfiate, per servizi non richiesti o non più attivi e di essere contattati dalle agenzie per somme, spesso, mai dovute». Che fare in questi casi? «Innanzitutto, subito dopo aver verificato che il pagamento che vi viene richiesto in realtà non è dovuto, dovete contestarlo per iscritto. Nel testo della lettera basta fare riferimento al documento da cui risulta l’addebito e dichiarare di volerlo contestare includendo una brevissima motivazione». Qualsiasi azione per ottenere il pagamento di un credito ha inizio con la costituzione in mora del debitore, cioè la richiesta (fatta per iscritto) al debitore di adempiere l’obbligazione entro un termine perentorio. «In mancanza di essa – continua il presidente Staffa – o se questa non è fatta con tutti i crismi previsti dal diritto, non è il caso di agitarsi. Quasi sempre l’azienda che si occupa del recupero crediti inizia ad effettuare solleciti telefonici, chiamandovi sul numero in loro possesso. Questo è perfettamente legittimo, ma alcuni travalicano i propri poteri. I toni di queste telefonate non sono sempre cortesi e in alcuni casi diventano intimidatori. E’ importante non fornire al telefono informazioni che potrebbero agevolare la loro attività: fornire questi dati è uno sbaglio madornale, poiché con essi il creditore ha la strada spianata per notificarci una lettera di messa in mora, o in futuro un decreto ingiuntivo. Dunque potete serenamente concludere la telefonata spiegando di non ritenere di dover fornire alcune informazioni».

 per info:  www.babyconsumers.it