PRESSO LA SALA ZUCCARI DEL SENATO LA CERIMONIA CONCLUSIVA DEL PREMIO NAZIONALE GIOVANNI GRILLO, IN RICORDO DEGLI INTERNATI MILITARI ITALIANI

ROMA – Si è svolta in Senato mercoledì 25 gennaio la cerimonia di premiazione dell’ottava edizione “PREMIO NAZIONALE GIOVANNI GRILLO”, in ricordo di tutti gli Internati Militari Italiani (IMI), con tema “La Memoria contro la sopraffazione: la conoscenza genera rispetto”, istituito dall’omonima Fondazione in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e con il patrocinio del Ministero della Cultura, Aeronautica Militare, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Rai Per la Sostenibilità, e media partner Rai Cultura e Rai Scuola.

  un momento della cerimonia

Sono intervenuti alla cerimonia:

Sen. Alberto Balboni -Presidente 1° Commissione Affari Costituzionali;

Sen. Isabella Rauti – Sottosegretario di Stato alla Difesa;

On. le Paola Frassinetti – Sottosegretario di Stato all’Istruzione e al Merito;

Dott. Roberto Natale – Direzione Rai Per la Sostenibilità ESG;

Dott. Giuseppe Giannotti – Direzione Rai Cultura ed Educational- Direttore Storia e Anniversari;

Dott.ssa Michelina Grillo – Presidente Fondazione Premio Giovanni Grillo

Per gli Istituti secondari di Primo Grado sono stati premiati con: 

Menzione al video clip “3 minuti per pensare… realizzato dalle classi 1°G –  2°D – 2°E – 2°F, 2°G 3°D- 3°E- 3°G della Scuola Media – Istituto Comprensivo “Basile – Don Milani” – PARETE (Caserta). 

Premio al video clip “La Madonnina della Speranza” realizzato dalle classi 3°A e 3°B della Scuola Media “Valerio Catullo” 1° Istituto Comprensivo Desenzano- DESENZANO DEL GARDA (Brescia).

Per gli Istituti secondari di Secondo Grado sono stati premiati ex aequo: 

Videoclip “Less scars more flowersrealizzato da Ludovica BRONICO – Francesca CASTAGNA – Lorenzo MATTUCCI – Chiara SECONE – Rita SORGENTONE delle classi 3°F – 2°G – 5°D Istituto d’Istruzione Superiore “Adone Zoli” di ATRI (Teramo).

Cortometraggio: “La grande onda” realizzato dalle studentesse Marta CILLI e Alice NEGRENTE della classe 3^F Istituto d’Istruzione Superiore “Caravaggio” –  Liceo Artistico ROMA

Tutti gli intervenuti hanno lodato i lavori premiati. In particolare, la Presidente del Premio, Michelina Grillo, si è così rivolta alle scolaresche che hanno affollato la prestigiosa Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani: “Ho voluto riservare questo Premio al mondo della scuola perché la scuola è il luogo dove si formano le coscienze e si tramettono i valori, si insegna la promozione dei valori civili e morali, si formano i cittadini di domani. Un luogo sacro, ragazzi, come il Parlamento. La scuola sia per voi sempre maestra di vita e stella polare del vostro cammino. Rispettate e siate sempre grati ai vostri insegnanti, che vi guidano nella crescita umana e intellettuale. Le nostre speranze nelle giovani generazioni sono ben riposte. Lo avete dimostrato nell’affrontare il tema del concorso di quest’anno, un tema difficile da interpretare e mettere in scena: “La Memoria contro la sopraffazione: la conoscenza genera rispetto”. Ebbene, la Commissione di Valutazione è rimasta colpita dal livello di maturità, d’inventiva, di creatività, di consapevolezza racchiusa nei vostri lavori. Meglio, nei vostri “piccoli capolavori”. Ecco perché vi dico grazie. Perché ci avete insegnato, ci avete arricchito, ci avete regalato emozioni. Ha scritto un grande poeta: “Io ho ciò che ho donato”. E il vostro dono, ragazzi, ci resterà nel cuore a lungo”. 

Internati Militari Italiani (IMI) furono classificati dalla Germania di Hitler i soldati italiani fatti prigionieri, catturati e rastrellati (sul territorio italiano, in Slovenia, Croazia, Albania, Grecia, Isole Egee e Ionie, Provenza e Corsica) dopo l’8 settembre 1943 e deportati nei campi di prigionia del Terzo Reich. E’ la storia degli oltre 600mila militari italiani negli Stalag della Germania nazista: i nostri soldati, sottufficiali e ufficiali che operarono “resistenza” opponendo il rifiuto alla collaborazione con i nazisti, al costo di indicibili privazioni e sofferenze.

In diverse migliaia di casi – oltre 25mila – andarono incontro alla morte per fame, stenti e malattie. Oltre cento questi campi di prigionia (stammlager), la gran parte situati in Germania e Polonia, ma anche in Austria, Russia, Ucraina, Bielorussia, Rep. Ceca, Francia e Slovenia. I nazisti usarono ogni mezzo di persuasione verso i prigionieri italiani perché scegliessero l’esercito tedesco o i fascisti repubblichini di Salò per continuare la guerra, offrendo ogni vantaggio rispetto alla durezza della detenzione nei lager. Agli “internati militari italiani”, a differenza dei prigionieri di guerra, non venivano riconosciute le garanzie e le tutele previste nella Convenzione di Ginevra del 1929.

Solo gradualmente, e tardivamente, le dolorose vicende degli internati militari sono entrate nella memoria collettiva del Paese, come una forma di Resistenza al nazifascismo. Fu soltanto a partire dagli anni ‘80 che in Italia e in Germania la storiografia cominciò ad occuparsi di questo problema, fino ad allora rimasto negletto, tanto che la scarsissima conoscenza delle vicende sofferte degli ex IMI è giunta fin quasi ai nostri giorni. E’ stata finalmente illuminata nel 2012 dal Rapporto della Commissione italo-tedesca, insediata dai Ministeri degli Esteri di Italia e Germania nel 2009. Fino ad allora la questione degli IMI era stata presente solo attraverso testimonianze e ricordi dei reduci dai lager nazisti.

Finalmente, con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000, la Repubblica Italiana ha riconosciuto la data del 27 Gennaio quale “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, i militari italiani internati nei lager nazisti, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte e coloro che si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.