Poveri in patria ricchi altrove

soldi_primapaginaSecondo un’inchiesta condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di KRLS Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, si evidenzia una crescita del +11,30%, solo nel 2013, di “poveri ” che però comprano beni di lusso oltralpe. “Poveri possidenti

e ricchi nullatenenti” che intimoriti dalle manovre “lacrime e sangue” poste in essere dal Governo Monti, non dichiarano al fisco italiano quanto realmente guadagnano, ma che all’estero acquistano auto di lusso e possiedono cassette di sicurezza in Svizzera e non solo. “La Guardia di Finanza, da sola, non può combattere l’evasione fiscale che è diventato lo sport più praticato dagli italiani – dichiara Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it – Devono scendere in campo gli 007 per scoprire chi sono gli effettivi proprietari delle cassette di sicurezza che puntualmente, ogni anno, vengono aperte in Svizzera e in altri paradisi fiscali dove viene garantito l’anonimato”. E’ dal 2008 che non si registrava una tale impennata di fughe all’estero, probabilmente prestanomi di imprenditori che fanno affari d’oro all’estero. Forse anche con la malavita organizzata? “L’Italia deve immediatamente sottoscrivere un accordo con la Svizzera, così come hanno fatto gli USA, per fermare la fuga di capitali all’estero – prosegue Carlomagno – fino a quando i capitali esportati non vengono tassati e sono garantiti dall’anonimato, i grandi evasori preferiranno sempre mantenere i propri soldi all’estero”.