QUALITA’ DEL SISTEMA SANITARIO

sanita TeramanaCHIODI: POLITICA DETERMINA QUALITA’ DEL SISTEMA SANITARIO (REGFLASH) Chieti, 19 nov. “L’unica vera sfida da vincere, quella del risanamento e del rilancio dell’Abruzzo, dovrà neccessarimente passare attraverso l’impegno di una classe dirigente poltica all’altezza del compito che è chiamato ad affrontare. Per questo, al di là degli schieramenti politici, a prevalere dovrà essere necessariamente

un forte senso di responsabilità”. E’ uno dei passaggi chiave dell’intervento di apertura del presidente della Regione, Gianni Chiodi, questa mattina, a Chieti, nella seduta del Consiglio comunale straordinario sulla sanità, attualmente in corso nella sala consiliare della Provincia di Chieti. Alla seduta sono presenti anche il sub-commissario, Giovanna Baraldi, ed il manager della Asl, Chieti-Lanciano-Vasto, Francesco Zavattaro. “Anche l’opposizione, quindi, – rimarca il presidente Chiodi – dovrà fare la sua parte condividendo, se possibile, questo processo di cambiamento della sanità che stiamo ponendo in essere. Nei momenti difficili come quello che stiamo vivendo, infatti, lo spirito di coesione tra le forze politiche è fondamentale”. Il presidente della Giunta regionale, rivolgendosi, in particolare, alle opposizioni presenti nel Consiglio comunale teatino, punta l’accento sul fatto di dover assecondare il senso del dovere. “Nel Governo regionale e, in particolare, nel sottoscritto, nella mia doppia veste di presidente della Regione e di Commissario della sanità, – aggiunge Chiodi – troverete sempre la massima capacità di ascolto rispetto alle proposte che arriveranno ma anche la massima intransigenza di fronte a chi volesse far tornare l’Abruzzo alla pesantissima situazione debitoria che abbiamo dovuto fronteggiare fin dal momento del nostro insediamento. Non dimentichiamoci – afferma Chiodi – che l’Abruzzo era e, sottolineo, era, la Regione più indebitata d’Italia. Per cui, qualsiasi aumento di spesa che dovese essere deciso – ha sottolineato il presidente Chiodi – d’ora in poi, dovrà essere strettamente correlato ad esigenze reali ma anche a tagli di prestazioni o servizi inefficienti e quindi inutili. Alle liste della spesa dico tassativemente no”. Chiodi, in precedenza, aveva indicato “nella crisi economica mondiale, nella perdita di reputazione e di autorevolezza della classe politca regionale, sia a livelo nazionale che nel rapporto con le altre Regioni, e nel terremoto le principali cause di questo difficilissimo momento di crisi che sta vivendo l’intero Abruzzo”. In relazione al pianeta sanità, Chiodi ha spiegato, in particolare, che “la qualità del sistema dipende esclusivamente dalla capacità della classe politica di incidere sul contesto per fornire ai cittadini prestazioni e servizi a costi sostenibili. E’ un compito ed una responsabilità che spetta solo alla politica che, però, in Abruzzo deve rigudagnare credibilità e la fiducia dei cittadini”. “Il sistema sanitario abruzzese non potrà reggere un tale Titanic quando entrerà a regime il federalismo. Del resto, i nostri costi standard sono tutti più alti rispetto a quelli delle altre Regioni ed allora, per raggiungere l´obiettivo di una sanità di qualità a costi sostenibili, occorre il coraggio politico di perseguire un simile risultato. Ma noi il coraggio ce lo stiamo mettendo tutto”. Così il presidente della Regione e Commissario per sanità, Gianni Chiodi, nell’intervento di chiusura della seduta straordinaria del Consiglio comunale di Chieti. “Ringrazio il mio partito per il sostegno che mi sta dando in questi mesi – aggiunge Chiodi – ed al Partito Democratico dico solo che se persino un quotidiano autorevole come Repubblica, attraverso la prestigiosa penna di Mario Pirani, uno dei suoi più noti editorialisti, ha speso parole d’elogio per questo percorso di risanamento della sanità regionale che abbiamo intrapreso, non si capisce come mai gli esponenti regionali del Pd, lo stesso partito politico di riferimento di quel quotidiano, continuino a sostenere che, invece, stiamo massacrando la sanità. Allora delle due l’una: o si sbaglia Repubblica o c’è, quanto meno, un pizzico di strumentalizzazione e di demagogia da parte del PD abruzzese”. Chiodi, inoltre, confermando la volontà di condividere le scelte sulla sanità con l’opposizione, ha anche invitato la minoranza in Consiglio regionale a presentare proposte e, per esempio, in relazione alla riduzione dei primariati, l’ha pregata di portare all’attenzione del Commissario concrete ipotesi di ripartizione. L’avvio di un complesso processo di riforme strutturali, la riduzione complessiva delle spese (già avviata attraverso l’accorpamento delle Asl), il potenziamento delle strutture sanitarie territoriali (che andrà a compimento quando sarà completato il percorso di riconversione dei piccoli ospedali), la fissazione di budget di spesa per le cliniche private (circostanza che è avvenuta per la prima volta in assoluto), la riduzione del turn over del personale in esubero, gli investimenti sulle apparecchiature diagnostiche all’avanguardia con le risorse risparmiate su voci inutili, la ricerca di soluzioni per il problema delle liste d’attesa per le prestazioni sono le direttrici principali su cui si sta muovendo la struttura commissariale. Il Commissario Chiodi finisce, quindi, per “benedire” questo “commissariamento che, peraltro, non ho avuto la responsabilità di determinare”, e “non comprendo le lamentele di chi, invece, avendolo causato, oggi dice che lo stesso commissariamento della sanità poteva essere evitato”. Il presidente Gianni Chiodi poi aggiunge. “Dico solo che difendere l´esistente, difendere un sistema dileggiato da tutte le altre Regioni, un sistema in cui si spendeva di più e si aveva una qualità minore in termini di cura e di servizi, significa non fare il bene dei cittadini e non comprendere le dinamiche che hanno visto la sanità di altre Regioni crescere in termini di cura, di diagnosi e di prevenzione. E’un dato di fatto – sottolinea il Presidente – che aver avuto un numero sovradimensionato di Unità Operative Complesse non abbia portato affatto miglioramenti di sorta alla macchina organizzativa sanitaria. Chi pensa che ridurre il numero delle U.O.C. significa frustrare le aspettative di tante professionalità, intende solo favorire interessi clientelari”. Secondo Chiodi, “una Regione come l’Abruzzo non poteva più permettersi la bellezza di 35 ospedali, tra pubblici e privati, di 6 Asl ed una mobilità passiva altissima. Del resto, – rimarca il Commissario – non è l’ospedale vicino che determina mobilità attiva ma quello di qualità. Basta dare un’occhiata ai numeri per rendersi conto che, oltretutto, un ospedale con bassa casistica di ricoveri ordinari e di ricoveri per interventi chirurgici prima che antieconomico, è soprattutto rischioso per la salute dei pazienti”. Chiodi ricorda, infine, che in sette anni, il debito sanitario della Regione è passato da 500 milioni di euro a 4 miliardi poiché, ad un certo punto, lo Stato non ha più ripianato il debito come in passato. “Vogliamo parlare di psico-riabilitazione? – si chiede il Presidente – Ebbene, per questa particolare patologia, l’Abruzzo aveva un tasso del 400% superiore al resto d’Italia. Vi pare possibile? Allora, forse, dietro la riduzione del budget della sanità privata per questa particolare voce, c’è una logica corretta. Poi però ho sentito critiche perché i tagli conseguenti avrebbe avuto ripercussioni sull’occupazione. Ma questo è inevitabile se si vuole puntare al risanamento”