Plagiarism, seconda uscita degli Ex Wave

Plagiarism, seconda uscita degli Ex WaveDopo il primo disco “Apri gli occhi”, dalle sonorità piuttosto morbide, su cosa avete deciso di puntare maggiormente per la realizzazione di questo nuovo lavoro? Con Plagiarism abbiamo cercato di effettuare una sintesi tra il mondo classico e quello elettronico. Era la via già intrapresa con “Apri gli occhi”, ma con questo secondo album siamo riusciti a spingerci oltre, creando un sound di difficile definizione, non standardizzato

come quello della maggior parte dei gruppi. La nostra ricerca ci ha portato a toccare generi musicali anche molto distanti tra loro, lasciandoci liberi dai vincoli che caratterizzano il mondo accademico e il risultato è stato sorprendente. Plagiarism fa pensare al frenetico mondo del già visto e sentito, ma proprio per questo riprodotto nuovamente e quindi riproposto, non diversamente da come hanno fatto molti artisti della pop art. È una concezione che piace chiamare post-moderna. Vi sentite pienamente inseriti in questo contesto intellettuale. oppure c’è qualcos’altro? Non si può parlare di citazionismo in “Plagiarism”, piuttosto il titolo è una provocazione nei confronti di chi vuole riciclare il già detto. Nella fase creativa non sempre l’artista riesce a scegliere la propria fonte d’ispirazione, ma ciò che apprende a livello inconscio può portarlo a cadere nella non originalità o addirittura nel plagio. “Plagiarism” è per noi la nascita di una nuova fi losofi a: per arrivare a creare un linguaggio nuovo bisogna guardare i propri artisti di riferimento con un occhio distaccato, cogliendo solo gli input, senza addentrarsi troppo nel loro stile. Cosa è cambiato da un punto di vista tecnico nelle sonorità di questo album? C’è più maturità e soprattutto voglia di novità, di “freschezza” musicale. I brani sono molto complessi e “carichi” di suoni, per questo particolarmente difficili da riprodurre live. Un brano è cantato da Astrid Young, sorella di Neil. Esattamente, “Wonderland” è il brano impreziosito dalla voce di Astrid Young. Collaborare è stato fantastico, è un’artista davvero incredibile e la sua voce ha dato al disco uno slancio notevole. Qual è il vostro modo di lavorare in studio? Dietro il risultato fi nale si nasconde un’enorme mole di lavoro: pur riuscendo subito a tracciare le idee musicali dei brani, grazie alla grande intesa musicale che c’è tra noi, la fase di elaborazione compositiva e di arrangiamento che segue è molto più lunga e complessa. Torniamo spesso sui brani già terminati, fino a quando il brano ci sembra perfetto nella sua unicità, non più modifi cabile. Collaborare è difficile, si sa. Quanto siete disposti ad accogliere dall’altro in termini di idee, progetti, stile? Non abbiamo limiti nel proporre e accogliere idee, poi insieme si trova subito la giusta via grazie a quell’intesa di cui parlavamo prima. “Plagiarism” non è ciò che cercavamo, è ciò che abbiamo scoperto, per questo ci piace. Vi sentite immersi nella tradizione dei grandi compositori del passato o le vostre radici sono piuttosto altre e muovete i vostri passi da altre concezioni? Purtroppo il mondo accademico è lontanissimo dai “grandi” del passato: non erano forse Mozart o Chopin anche compositori e non solo interpreti delle proprie opere? In tal senso siamo più vicini al mondo classico di quanto lo siano gli accademici. Ovviamente la musica che suoniamo è diversa, è la musica dei nostri giorni, con tutto ciò che ne consegue. Le date del tour sono già state decise? Ancora non abbiamo definito le date. Stiamo organizzando il tour con la Barley Arts, la nostra agenzia di booking e stiamo lavorando duramente per preparare il live e portare “Plagiarism” in pubblico, cosa assai difficile per due soli musicisti… Dove si può acquistare “Plagiarism”? In tutti i negozi di dischi tradizionali e digitali. A Teramo è disponibile presso Unieuro nel Centro Commerciale Gran Sasso e presso il negozio Discoboom. Un vademecum per chi ascolterà questo album. Plagiarism è un’esperienza sensoriale, un flusso di pensiero libero dell’artista, che non richiede spiegazioni, ma emozioni personali, intuizioni. Un’esplorazione, un esperimento che varca i soliti confi ni. Vivetelo così.