Dopo molti anni… siamo ancora qua

parcheggiatoriIncontro conLeo Iachini presidente della Tercoop. Quattro chiacchiere con Leo Iachini, energico presidente della cooperativa sociale Tercoop. Le condizioni in cui lavorano i vostri associati, esposti quotidianamente alle intemperie delle stagioni, non sono sempre le migliori. Che ci sia caldo asfi ssiante o vento e pioggia, loro sempre nei parcheggi devono rimanere. “Avendo fatto il parcheggiatore per tre anni,

so che non si tratta di un lavoro propriamente gratifi cante, ma neanche drammatico. Nulla a che vedere con l’operaio di fabbrica o il manovale. Infatti, tolti quei pochi giorni all’anno in cui le condizioni metereologiche sono realmente proibitive, gli operatori si spostano all’interno dei parcheggi come qualsiasi altro cittadino”. Bisogna però aggiungere anche il contatto con i cittadini, ognuno con le proprie pretese od esigenze. “E’ chiaro che per fare il parcheggiatore è necessario essere portati per la vita sociale. Ecco perché istruiamo i nostri ragazzi affinché siano disponibili anche con gli utenti più ‘maleducati’, i quali in ogni caso sono sempre la minoranza. I teramani, in gran numero, sono persone perbene”. E’ inutile negare che l’occasione fa l’uomo ladro: ho visto di persona automobilisti che con veloci manovre evitano di pagare la fattura, approfi ttando del fatto che l’ausiliare magari sta servendo qualcun altro. “Si tratta di quei tipi di persone che vorrebbero essere i più furbi, e che invece sono i più fessi. A chi non paga nell’immediato, è data possibilità di saldare il conto entro i sette giorni successivi, recandosi presso la sede o rivolgendosi a qualunque altro nostro associato. Passato questo termine e trascorsi due o tre mesi, inviamo la nostra raccomandata, un sollecito di pagamento per il quale facciamo pagarein pratica le sole spese di spedizione. Se il cittadino non risponde neanche in questo caso, siamo costretti a ricorrere al legale. Ho visto persone venir condannate dal giudice a pagare più di mille euro per non avere voluto sborsarne una decina”. Si tratta di un problema che verrebbe facilmente risolto con l’istallazione dei parchimetri. “Già da tempo abbiamo parlato di questa possibile soluzione col sindaco. Coi parchimetri verremmo autorizzati a redarre delle multe nell’immediato per chi non rispetta gli orari, rendendo più confortevole anche il lavoro dei parcheggiatori, salvaguardandone l’impiego nella cooperativa. Sulle gare d’appalto non possiamo sbottonarci oltre, perché se ne riparlerà seriamente da settembre”. A proposito di gare d’appalto, ne avete fatte molte negli ultimi tempi. “Undici gare dal ’92 ad oggi. Solo le ultime tre si sono svolte ogni quattro anni. Mi viene in mente, ad esempio, che negli anni Novanta l’amministrazione di centrosinistra, per dimostrare all’opposizione di non fare favoritismi, indiceva nuove gare a pochi mesi di distanza le une dalle altre. Questo crea sicuramente un problema per i nostri operatori, che non possono permettersi di gestire progetti economici a lungo termine. Sarebbe bello poter proporre gare da svolgere ogni dieci anni, lasciando le amministrazioni fuori dai concorsi”. Qual è allora la dote che presentate nelle gare d’appalto, oltre al cospicuo numero di circa trenta operatori? “La massima trasparenza. Quando siamo stati in diffi coltà dal punto di vista economico abbiamo dovuto rinunciare alle ferie o alla tredicesima, partecipando tutti, dal sottoscritto all’ultimo degli associati. In sede si è presentata anche la Guardia di Finanza, prendendosi tutti i faldoni e controllando persino gli scontrini da un euro. Non hanno avuto nulla da contestare, e il risultato è che dopo tanti anni siamo ancora qua.