Tributo alla libertà

ercole_vincenzo_orsini_teramo_primapaginaIl 13 dicembre 2010 ricorre il 67° anniversario della scomparsa di Ercole Vincenzo Orsini, eroe della Resistenza teramana, medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Nella motivazione è scritto: “… in uno scontro con gli oppressori della Patria e della libertà, li attaccava di sorpresa, pur essendo superiori in numero e mezzi, riuscendo ad infl iggere dure e gravi perdite…”. Orsini nacque a Teramo nel 1901. Il padre, falegname, lo avviò all’arte del disegno, dell’intaglio e della scultura. Un apprendistato di qualità che gli consentì

di affermarsi come esperto ebanista liutaio. Erano gli anni in Abruzzo degli scioperi agrari nel Fucino e delle proteste sociali contro i caroviveri, che vedeva la nascita del movimento cooperativistico e lo sviluppo delle organizzazioni sindacali. In quel contesto il diciottenne Orsini scelse di entrare nella Federazione Giovanile Socialista. Dimostrò entusiasmo e buone capacità politiche, guadagnando così la stima dei compagni più anziani. Si oppose in maniera attiva al fascismo, partecipando al gruppo degli “Arditi del popolo” maturando l’adesione al Partito Comunista. Una militanza convinta come organizzatore tra gli antifascisti cittadini e propagandista tenace nel clima di repressione e violenza del Ventennio. Una volontà concreta di riconquistare la libertà che il fascismo aveva annullato. Orsini fu arrestato nel 1932 per riorganizzazione del Partito Comunista e deferito al Tribunale Speciale. Negli anni a seguire fu diffi dato e tenuto sotto stretta vigilanza, sottoposto a limitazioni temporali negli orari di uscita e nelle frequentazioni. Ciò nonostante riuscì a trasformare la sua bottega di ebanista in via Vittorio Veneto in un luogo d’incontro dei democratici teramani. Dopo l’armistizio dell’ 8 settembre 1943 Orsini partecipò alla riunione dei maggiori esponenti dell’antifascismo locale presso lo studio medico di Mario Capuani. Pochi giorni dopo, partecipò attivamente alla battaglia di Bosco Martese, ritrovandosi poi nella clandestinità a Montorio al Vomano, dopo l’uccisione di Capuani e l’eccidio di Pascellata. Il pomeriggio del 13 dicembre 1943 fu riconosciuto da militi del Battaglione M di Teramo mentre si trovava nella piazza centrale di Montorio, che oggi porta il suo nome. Inseguito ed accerchiato, si difese con gli ultimi colpi rimasti. Esalò l’ultimo respiro sotto una scarica di fucileria. Ercole Vincenzo Orsini, con il suo pensiero e le sue gesta è l’espressione della libertà, simbolo della Resistenza.