{non} POSSO SPOSARTI

nonppossosposartiIl mondo omosessuale reclama a gran voce il riconoscimento di alcuni diritti oggi loro negati e per i quali si sentono ingiustamente penalizzati, matrimonio in primis. Stefano Bolognini, responsabile dell’Ufficio stampa dell’Arcigay

parla per coloro che amano persone dello stesso sesso e che chiedono Uguaglianza, attraverso la regolarizzazione legale delle loro unioni e ciò che ne consegue. “Lo Stato italiano ci considera diversi escludendoci la possibilità di contrarre taluni istituti giuridici come il matrimonio. Ciò lo trovo fortemente discriminatorio e frutto di un retaggio culturale fatto di pregiudizi che hanno profonde radici storiche. Il riconoscimento del matrimonio per noi omosessuali, con l’acquisto di tutti i diritti che ne conseguono, sarebbe un passo epocale e fondamentale per il raggiungimento di un’uguaglianza tanto agognata che ci porterà a essere pienamente uguali e cittadini.” Bolognini spiega come l’essere famiglia permetterebbe loro di avere quei diritti che eviterebbero situazioni sgradevoli nella vita dei loro affetti, “diritti pienamente compensati con l’adempimento di doveri. Le nostre unioni, che per il momento sono solo di fatto, vengono discriminate in certi ambiti; ad esempio, se il mio convivente non dovesse star bene, io, pur essendo il suo compagno da anni, non potrei assisterlo, decidere nulla sul suo stato e non mi sarebbero concessi permessi al lavoro”. Il tono è di pacata rabbia, ma anche di speranza. Egli afferma che “varie sentenze hanno stabilito che il matrimonio è un diritto umano” e che “l’accesso ad esso, per tutti, è un segno di civiltà, di evoluzione e crescita della società”. Questo discorso ne fa scaturire, inevitabilmente, un altro altrettanto rilevante: l’adozione o la possibilità, per le coppie gay, di sottoporsi a pratiche mediche che permettano di avere figli. “Non mi spaventa – afferma il responsabile della comunicazione di Arcigay – l’amore e l’affetto tra due persone dello stesso sesso o l’amore che due donne o due uomini possono dare a un figlio, anche perché molte coppie tra noi già ne hanno. Mi spaventano altre cose, come i totalitarismi, le persecuzioni, la violenza. Il mondo va avanti e cambia; si va verso l’evoluzione. La parità è parità, per tutti. Per questo è necessario che l’unione sia regolamentata da una legge, che ci dia la libertà di scegliere chi amare, di sposarci e di crescere bambini.”