“FATE FINTA DI LAVORARE”

Province sì, Province no: Teramo provinciaMini indagine su come la pensano i teramani. E qualcuno racconta che in via Milli, una volta…

Toglietele tutte”. Alla domanda “Scusi, lei abolirebbe le province? “la risposta degli intervistati è quasi unanime. F.G. è una casalinga di 60 anni con un diploma da maestra nel cassetto: “E’ da quando ho

memoria che sento parlare della Teramo-Ascoli, strada che rientra in gran parte nel nostro territorio e che dovrebbe fare l’amministrazione provinciale. Per il momento ne hanno fatto un pezzo solo – si riferisce alla S.Nicolò-Garrufo, nd’a – e pure male!”. Giancarlo è invece capo-operaio di una ditta di edilizia molto grande. Teramano, ma “nazionale d’adozione” avendo a che fare spesso con appalti per tutta Italia, è più pacato, ma non per questo meno rigoroso: “Spesso ho avuto a che fare con le province di varie parti d’Italia, e ogni volta che occorre farsi pagare è una lotta, spesso impari, perché la legislazione è dalla parte loro. Chi glielo spiega che anche noi abbiamo i debiti con i nostri fornitori? Chi mi riempie il frigorifero?”. D.A. è un distinto signore cinquantenne che oggi esercita la professione di geometra, ma da ragazzo ha prestato servizio anche per l’ente di via Milli. Non usa mezzi termini: “Non servono a nulla, altro che accorpamentoo rimodulazione! Quando ero fresco di diploma, tanti anni fa, feci domanda per un lavoro di tre mesi, perché la Provincia era in grave ritardo per il rilascio delle licenze di caccia e pesca. In due smaltimmo l’arretrato di mesi in quattro giorni. Chiesi quindi cos’altro avessimo potuto fare. La risposta fu: ‘aprite un fascicolo a caso e fate finta di lavorare’. Spero che oggi queste cose non avvengano più”. Stando al Testo Unico 28 settembre 2000 n.267 – Leggi sull’ordinamento degli enti locali, le amministrazioni intermedie fra Regione e Comuni si occupano sostanzialmente di: difesa del suolo, flora, fauna ed ambiente in generale; scuole non comunali; inquinamento di vario genere – acustico, atmosferico ecc. – protezione civile, formazione professionale e lavoro; viabilità e trasporti. Si approvvigionano in larga parte grazie all’IPT, l’Imposta provinciale di trascrizione che si paga per iscrivere al Pubblico Registro Automobilistico un veicolo nuovo o per registrare il passaggio di proprietà di uno usato. Senza entrare in tecnicismi, è risaputo come tale imposta sia stata notevolmente aumentata dal Decreto Legislativo n.68 del 6 maggio 2011, rimanendo invariata sulle auto nuove solo per quelle con potenza fino a 53 kW. Avendo trovato accoglienza nella Costituzione, per una abolizione delle stesse occorre modificare la Carta fondamentale dello Stato. Onde evitare tale trauma, l’attuale Governo ha predisposto un “rimodellamento” in base a determinati parametri di popolazione e Kmq. Problemi si porrebbero anche per il riordino delle competenze e la ricollocazione del personale. Secondo Vittorio Feltri, Regioni e province sono solo “una stratificazione del potere che aumenta a dismisura le poltrone e le greppie politiche, in cui tutti si siedono per mangiare. Qualcuno di voi è mai entrato in Regione per una pratica? Nessuno!”. Ad oggi, Teramo diventerebbe provincia di L’Aquila, ma non sono esclusi ‘colpi di scena’ dell’ultimo momento, come l’affermazione del presidente della Regione Gianni Chiodi il quale, alla domanda se sia possibile una provincia unica per tutto l’Abruzzo con sede a L’Aquila, rispose “E’ un’ipotesi su cui lavoriamo”. Molti hanno contestato quest’idea: sarebbe un ente che andrebbe a sovrapporsi alla Regione. Se abolire o comunque diminuire il numero delle amministrazioni provinciali sia dettato dall’onda emotiva della cosiddetta anti-politica o sia una cosa giusta per snellire l’apparato statale lo dirà il tempo. Sempre ammesso che le riforme vengano attuate.