“Ci facciamo del male da soli…”

donne e lavoroRecentemente, nella sala Tinozzi della Provincia di Pescara, si è tenuta la conferenza “Economia del mondo, economia d’Abruzzo e parità di genere”. Al banco dei relatori il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha parlato dell’economia come figlia della filosofia morale e accennato all’errata gestione delle risorse in passato, che hanno portato la

regione a indebitarsi e collassare, poiché, citando Plutarco: “Nessun popolo pieno di debiti è un popolo forte”. Necessari, quindi, i tagli alla spesa pubblica per risanarlo, giorno dopo giorno, dal 2007 al 2013. Mete che si intravedono all’orizzonte, traguardi virtuosi e importanti. Per quanto riguarda la crescita economica e il lento riprendersi dalla crisi economica Chiodi non ha dubbi: è necessario l’abbassamento delle tasse. Sia per i cittadini, perché possano “ritrovarsi qualcosa in tasca, da spendere” sia per gli imprenditori, in modo da permettere loro di investire su qualcosa in cui poter riporre fiducia, condizione che oggi manca del tutto, in qualsiasi settore. Piero Cipollone, direttore esecutivo di World Bank, si è concentrato invece sulla situazione mondiale, su quella dell’Europa pre e post crisi e su previsioni future neanche troppo ottimistiche. Per il 2013 infatti non sarà possibile constatare un’effettiva ripresa dalla crisi, ma ci aspetta un lieve miglioramento (si parla del +6%del PIL) per il 2014. “Questo ovviamente – ha specificato Cipollone – se non succede niente in Europa. Essere un continente saldo e forte non basta, se i capi dei singoli stati continuano a pensarsi come realtà a sé stanti, non amministrando insieme l’Unione”. Infine, accennando alla casistica politica italiana: “Visti da Washington…ci facciamo del male da soli”. Differente dai primi due è stato l’apporto di Letizia Marinelli, consigliera di parità della Regione Abruzzo, che si è soffermata sui problemi relativi al gender nel mercato del lavoro. Mentre dal punto di vista quantitativo la situazione si presenta stabile, quello che preoccupa la Marinelli è il punto di vista qualitativo del lavoro femminile. Difficoltà ad arrivare a posizioni verticistiche e una netta differenza di retribuzione.