BASTA CON LE BUGIE

chiodi gianniAi politici attuali vorrei finalmente sentir chiedere scusa ad una generazione che, ad oggi, non ha futuro. Credo sia un gesto di responsabilità nei confronti dei giovani che vivono un disagio sociale non indifferente, dopo tutti questi governi passati a sperperare soldi che non avevano un minimo di progettualità a lungo termine. Chiudere la parentesi di una vecchia politica che ai giovani ha consegnato debiti e problemi. Adesso dalla politica vorrei vedere il contrario di quello che è accaduto fino ad ora, parlare alla gente dicendo la verità, responsabilizzare la classe politica sul “chi sbaglia paga”, favorire la Meritocrazia ed avere uno Stato che sia seriamente vicino al cittadino. Così da poter limare questo steccato che c’è tra la classe politica e l’intera società. Se dovessi scegliere tra “rottamatori” o tradizione con una risposta secca direi “i rottamatori”, ma non vorrei che dietro questa –onda nuova – si nascondessero gli stessi protagonisti del passato. Invece, penso che bisognerebbe guardare alla persona e ai contenuti seri di programmazione, non tanto agli schieramenti o ai gruppi perché all’interno di questi partiti ormai c’è di tutto, centrodestra e centrosinistra sono nella mente solo di chi ancora fa politica retrò. Adesso mi baso sulle persone credibili. Per questo mi auguro che l’attuale legge elettorale possa essere modificata, riportando ai cittadini la scelta di chi delegare a suo rappresentante. Sono contentissimo di dare un semplice contributo al mio paese, Torricella Sicura. Un grande onore e onere, reso possibile grazie ai miei concittadini che mi hanno scelto come consigliere comunale. Un servizio che svolgo con impegno e dedizione, cercando di portare sempre dei risultati positivi. E’ un esperienza che forma tantissimo, si scopre un mondo nuovo fatto di luci ed ombre. Devi avere un carattere forte nel decidere situazioni a volte complesse, essere convinti di fare la cosa migliore per tutti, creando anche qualche malcontento. In questo periodo non è facile amministrare, di idee c’è ne sono tante ma le ristrettezze economiche obbligano a fare scelte basate sul risparmio, per cui l’unico scopo è quello di fare poche cose ma fatte bene. Questo è quello che ho imparato dal mio Sindaco e da tutti i miei colleghi, noi abbiamo cambiato il modo di fare politica a Torricella Sicura: non indebitando l’ente e cercando risorse da enti sovra comunali e operando in modo trasparente. Impegni fondamentali che vengono fuori grazie ad un lavoro di squadra. Inoltre credo che noi giovani dobbiamo essere più propositivi, credere più in noi stessi, perché in fondo noi dobbiamo andare incontro alla politica. Non è più tempo di galleggiare, aspettando un nuovo Berlusconi del ’94. Dovremmo attivarci per dare delle risposte nuove ai cittadini, pensando al domani. Una società che non si impegna a favorire delle politiche giovanili concrete è una società cieca. Oggi l’emergenza sociale sembra essere quella del lavoro ma a mio parere, c’è un emergenza più grande, quella della famiglia, della scuola. Da qui ripartire conducendo i giovani in spazi di partecipazione formativa, coltivare esperienze che portino delle idee di buona politica. Perciò i giovani devono candidarsi per dare un futuro a loro stessi e a quelli che li succedono, facendo in modo che il loro sia quello di affezionarsi al servizio per la collettività e non alla poltrona. Riguardo agli spazi, c’è una generazione di politici che ha fatto della politica il proprio mestiere, che ormai ha degenerato il senso vero della politica, ma questi spazi per loro stanno pian piano scomparendo. Adesso con la conclamata crisi dei partiti, la società è stimolata al cambiamento della cultura politica italiana. Già nel 2009, quando io mi candidai, cominciai a vedere nuovi volti giovani di amministratori comunali e provinciali che come me avevano per la prima volta intrapreso un percorso politico. Certo, il cambiamento non è imminente, ci vuole tempo ma la disfatta dei partiti e le vicende scandalose di questi ultimi tempi stanno portando a un’accelerazione del mutamento politico.