Con M. Di Pasquale e F. Mastromauro

dipasqP.D. – C’è da cambiare macchina e autista

 

Il Partito Democratico sia a livello nazionale che locale, annaspa e si spacca, non conclude e si disgrega, cala nei sondaggi e nessuno sembra far nulla. Voci di richieste di dimissioni prima si rincorrono e poi non trovano conferma. Intanto continua a crescere l’insoddisfazione degli elettori. Da Bersani a Verrocchio il PD, sconfitto, non riesce a dare risposte. All’indomani del risultato elettorale, Manola Di Pasquale si dimette da presidente della commissione di vigilanza e garanzia, unica carica concessa all’opposizione in seno al Consiglio comunale. “Mi sono dimessa, solo dalla carica di presidente e non dal partito, non ancora almeno, in attesa di capire cosa vorrà fare il Partito Democratico da grande. C’è bisogno di rinnovamento. Quello che l’elettorato ha detto, attraverso il voto, a queste ultime politiche, è che c’è necessità di cambiamento all’interno della struttura del Partito. Questa richiesta di rinnovamento era già evidente prima del voto, solo che non sono riusciti a coglierlo, per cui è necessario che venga fatto un salto di qualità che non sia sostituire tutta la classe dirigente, ma significa cambiare la struttura del partito; l’idea di partito; Il motore di questa macchina. Individuare persone capaci di ascoltare e stare vicino alla gente. E’ probabile che alcune già ci siano, però se non sono al passo dei tempi, vanno cambiate. Non sono uscita dal partito ma ho voluto dare questo impulso al Pd”.

Può fare già dei nomi, chi dovrebbe allontanarsi o avvicinarsi al Partito? “Non è una questione di nomi. Come ho già detto si tratta di cambiare la struttura, il programma. Non il contrario. Ogni persona porta la sua esperienza, la sua professionalità. A seconda di ciò che si vuol far diventare questo partito, si metteranno in evidenza le persone che lo dovranno portare avanti. Non a caso ho detto che bisogna cambiare il motore della macchina. Dobbiamo chiederci cosa vogliamo da questo partito? E’ evidente che le ultime elezioni hanno determinato una sconfitta, in generale, dei partiti, di tutti i partiti. Non è sufficiente cambiare le persone altrimenti poi ci accusano di aver messo ‘le foglie di fico’”.

Alle prossime amministrative si candiderà a Sindaco? “Assolutamente no. Non rientra nelle mie previsioni”.

Anche Francesco Mastromauro, atipico esponente del PD e Sindaco di Giulianova ripete che “cambiare si deve”. “Ritengo che il dato elettorale sia espressione di una crisi socio-economica che nel Paese si registra da molto tempo ed è stata ascritta alla responsabilità dei partiti tradizionali. C’è stato , da parte di chi ha votato il M5S, un segnale che è andato a stigmatizzare tutti partiti, tra cui anche il mio, incapace di rispondere alle tematiche sul tappeto”.

Quali? “Il lavoro che non c’è più; La grave crisi economica che investe le aziende, gli artigiani e tutto il ceto medio, che fino a qualche tempo fa viveva dignitosamente ed ora si trova a fare i conti con una crisi profonda; I Comuni che sono il front-office, l’interfaccia con i cittadini e si trovano a fare i conti con ‘il patto di stabilità’, mai rimosso da una classe politica che in questi anni poteva fare di più. Tutto questo si va a sommare ad altra concausa che è la mancanza di rinnovamento della classe politica e dei partiti”.

Quali le possibili soluzioni? “Bisogna, e secondo me siamo già ritardo, dare uno scossone, e risposte agli argomenti già citati. I Cittadini vogliono lavoro, risposte alla crisi e un partito che sappia dare messaggi forti sulla moralità, sui costi della politica, sulla rappresentanza parlamentare, troppo pletorica e poco aderente alla società attuale. Le risposte possono essere date solo da un PD che si rinnovi nelle sua classi dirigenti. Quando bisogna usare un linguaggio nuovo, necessitano anche interpreti nuovi. Donne e uomini che siano in grado di parlare e agire in maniera diversa. Come far guidare un’ autovettura ad alta tecnologia a chi è abituato ancora ad andare con il calesse. Le potenzialità ci sono ma vanno interpretate da persone nuove ad ogni livello”.