“Dalla politica porta a porta ai questuanti di favori”

Monumenti a TeramoQuelli che viviamo sono tempi decadenti, simili ad altri nel corso della storia. Come l’impero romano cadde sotto il peso della sua stessa grandezza, così oggi assistiamo al progressivo, inesorabile nichilismo a cui conduce il consumismo estremo. Il superfluo ci ammazza. Il mio distacco da un modello di società che non mi appartiene nei principi ispiratori, morali, sociali e relazionali nasce dalla consapevolezza che non è più il valore della persona, il suo senso di responsabilità, a garantire la sincerità e l’onestà delle azioni. Non si mantiene più la parola. La discesa morale e sociale è osservabile soprattutto in politica, dove ad una vasta elargizione di promesse non corrisponde il rispetto delle aspettative sociali. Se in passato i politici andavano “porta a porta” a chiedere consensi, oggi la situazione è invertita e sono loro che ricevono file di “questuanti” in cerca di favori, posti di lavoro o soluzioni di problemi. Raramente vengono mantenute, ma la forza psicologica delle promesse è ancora molto importante. Anche la mancanza di sicurezza o di riferimenti chiari contribuisce alla debolezza psicologica soprattutto nei giovani, che si sentono disillusi, scoraggiati, depressi. Mai come in questo periodo la psicologia e la psichiatria cercano di dare risposte, con le parole o con la chimica, ai disagi giovanili. I miei ricordi teramani riguardano soprattutto il mondo universitario. Sono stato il primo Preside della facoltà di Scienze Politiche, eppure all’inizio ne avversai la scissione dall’ateneo di Chieti, ritenendo che Teramo non fosse adatta a sostenere tre facoltà. E anche perché, a mio avviso, il progetto nasceva da interessi personali della classe politica del tempo. Negli anni ’70 l’ambiente universitario era molto politicizzato e la cultura prerogativa quasi esclusiva della sinistra. Oggi invece, forse scoraggiati dal basso profilo raggiunto, i giovani disinteressati rifuggono la politica, mentre i professori la vivono in modo ondivago. Questo clima non riguarda solo Teramo, fa parte del contesto globale. Tuttavia, tra gli aspetti che hanno avuto evoluzione positiva trovo molto utilile nuove tecnologie informatiche che consentono di studiare e di formarsi in modo diverso, sicuramente meno faticoso e più accessibile a tutti. Ed è in questa speranza di un migliore e più ampio approccio alla conoscenza, alla ricerca e all’impegno che riescoa ritrovare la stessa spinta ad andare avanti, che aveva chi nasceva povero, ma riccodi sogni e di progetti da realizzare.

Prof. Giuseppe Profeta

Luglio 2012

PRIMAPAGINA MENSILE DI TERAMO