NE’ LUMACHE NE’ LEVRIERI

elezioniPrimarie o no,  teniamo d’occhio il problema vero. Che è più loro che nostro, in verità. Con la mela elettorale quasi perfettamente spaccata in due. Una metà, nonostante tutto, che svogliatamente tornerà alle urne e l’altra parte, cui noi stessi apparteniamo, che si terrà ben lontana, chiusa nel bunker della sfiducia e dell’indignazione. Dunque, il vero problema per la casta della politica è come convincere il 50% degli elettori a tornare a votare e a credere in una democrazia che non c’è.

Parliamo chiaro: noi disertori dell’urna, più che di parole e promesse, abbiamo bisogno di fatti. Azioni concrete. Buoni esempi. Abbiamo bisogno di facce nuove, pulite, credibili. Di una bonifica totale e rinnovata della politica, in modo che la buona possa scacciare dalla scena quella cattiva, di cui in questi anni e mesi abbiamo visto (e pagato a nostre spese) tutto il peggio. Giriamo pagina, anche se i primi segnali non sono confortevoli e incoraggianti. I vecchi marpioni stanno troppo bene nelle stanze del Palazzo e difficilmente si decideranno a sloggiare spontaneamente. Conforti e prebende sono potenti come un attak che li tiene legati a poltrone e privilegi. Facce arcinote che in questi giorni, come lumache apparentemente timorose (le cosiddette “ciammariche” del nostro dialetto) avanzano e tornano a mostrarsi, mentre in giro c’è aria elettorale. Senza perdere la vecchia baldanza, i manovratori di sempre fanno di tutto per riproporre la vecchia minestra, spacciandola per nuova, pronta per il nostro stomaco fin troppo disturbato. Al punto che sarà difficile farcela ingurgitare, questa volta, senza cambiare chef e brigata in cucina. Di intrugli e veleni abbiamo fatto indigestione, noi elettori. Fino ad avvelenarci ed intossicarci. Abbiamo bisogno di pietanze sane. Decisi, questa volta, a non sbagliare. Né a farci ingannare dalle lumache che, avanzando lentamente, riconquistano di nuovo la scena, fino a battere persino chi sale troppo in fretta, con la certezza di avere in tasca la vittoria. Alla fine, forse, effimera e improbabile. C’è bisogno di ben altro, ricordiamolo. Niente lumache e neppure levrieri che vanno troppo spediti. Guarda caso, sempre in senso contrario a noi, comuni mortali e tartassati.