SPERIAMO CHE NON PIOVA…

SPERIAMO CHE NON PIOVA…Le immagini più diffuse della costa adriatica non prevedono sicuramente cumuli di materiale vegetale o da discarica, ma può succedere quando, in sole quarantotto ore, abbiamo un quinto della pioggia che normalmente cade in un anno. Questo è avvenuto a metà del settembre scorso in Val Vibrata,

secondo i dati pluviometrici rilevati dal sistema allerta della Protezione Civile delle Marche. Oltre 131 millimetri di pioggia non sono stati abbastanza da far esondare il Vibrata, ma evidentemente rappresentano la quantità di pioggia necessaria per spostare fino all’arenile una gran mole di materiali organici e di rifiuti. Il problema, che oramai si verifica ciclicamente e che rappresenta costi altissimi per le amministrazioni, oltre 300mila euro per il comune di Alba Adriatica solo nel 2011, non può più confi gurarsi come evento eccezionale. Il Genio Civile regionale è l’autorità competente, ma le amministrazioni comunali, al di là del solito rimbalzo di responsabilità, possono comunque richiedere di effettuare la potatura della vegetazione e la rimozione dei rifiuti dall’alveo. Questione di capacità e volontà politica. Pochi giorni l’anno da dedicare alle pertinenze fluviali comporterebbe sicuramente una spesa minore di quella che richiede la pulizia dell’intero arenile. I sindaci dei comuni costieri non dovrebbero però rimanere da soli, l’onere andrebbe ripartito tra tutte le amministrazioni appartenenti all’Unione dei Comuni della Val Vibrata che però, finora, sembra non aver messo in atto nessuna politica comune di prevenzione. Il rischio esondazioni rimane comunque quello che preoccupa maggiormente, soprattutto dopo aver visto il livello raggiunto dal torrente nell’ultima mareggiata, che ha determinato la chiusura del ponte della SS16 per oltre due ore. I danni provocati sarebbero stati, anche in questo caso, immensamente superiori a quelli che servirebbero per mettere in atto un serio sistema di prevenzione. Qualcosa di concreto è arrivato recentemente, un impegno che vale 600mila euro per mettere in sicurezza il torrente Vibrata, costituito da fondi assegnati alla Provincia per l’alluvione di marzo 2011 e da fondi Fas 2007-2013 della Regione. Il progetto prevede la rimozione di 30mila metri cubi di materiali accumulati all’altezza dei tre ponti tra Alba Adriatica e Martinsicuro, e il ripristino del livello in prossimità della foce, con lo stesso materiale prelevato qualora non presenti tracce di inquinamento. L’assessore provinciale alla viabilità, Elicio Romandini, ha presentato il progetto in più occasioni e l’impegno di tutti, consiglieri regionali, provinciali e sindaci è sembrato evidente, ma i dubbi rimangono. I geologi del Centro di ricerche ambientali CEA Scuola Blu di Martinsicuro mettono da tempo in luce la maggiore criticità di questo tipo di interventi. L’operazione è infatti defi nita ‘un buon palliativo’ per questa stagione, ma la mancanza di uno studio approndito del piano di equilibrio del bacino idrogeologico del Vibrata, non dà a questo intervento la solidità metodologica che servirebbe. I rappresentanti delle associazioni pongono della somma stanziata che non permetterà l’esecuzione di un lavoro organico, perplessità condivisa dell’assessore ai lavori pubblici del comune di Alba Adriatica, Gabriele Viviani. Un altro appello arriva da Giuliano Marsili, coordinatore provinciale dei Verdi, che chiede di rispettare l’oasi faunistica faticosamente realizzata e che rischia di essere compromessa dalle operazioni di innalzamento del fondale alla foce. Le problematiche messe in campo sono tante e noi continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda, nel frattempo, il posticipo dei lavori a inizio 2013 può solo farci augurare che fino ad allora non piova troppo.