La protesta a “suon di musica”

sos_braga_primapaginaIl liceo musicale Braga, dopo 18 anni di storia e cultura, rischia la chiusura per mancanza di fondi. Dopo una serie di proteste, si è creata una vera e propria task – force di alunni, docenti, personale e famiglie,

in quello che si è autodefinito “Gruppo SOS Braga” ed è stata dichiarata la situazione di “Autoconvocazione permanente”. Questa larga condivisione di intenti è una novità assoluta nella tormentata vita degli ultimi anni del liceo e pone l’attenzione dell’opinione pubblica e dei governanti sull’importanza della salvaguardia del diritto allo studio, mirando a salvare questa istituzione autorevole per la nostra città. “Al Braga – afferma Valeria Faragalli, presidente della consulta degli studenti – non c’è mai stata una protesta dal basso; spesso hanno agito solo i docenti, ma quando tutti ci siamo resi conto di ciò che stiamo perdendo, anche noi studenti e i nostri genitori, in movimento di massa, ci siamo decisi a farci sentire”. Mentre con un velo di risentimento e dispiacere, il prof. Petraccia spiega con enfasi che “è necessario dare valore all’importanza della formazione musicale. Nel nostro paese non viene data rilevanza alla cultura, pur essendo la patria dell’arte. A Teramo il Braga è una realtà viva, che dà anima alla città, senza tralasciare che è un’istituzione di alta formazione musicale; viene impartita, infatti, una preparazione universitaria con conseguimento di una laurea di I e II livello e la propedeutica per chi vuole intraprendere questo percorso di studi”. A supporto si aggiunge il prof. Di Gaetano, docente di chitarra ai corsi pre-accademici: ” Ed è un vero peccato privare la nostra città di questa scuola, nata nel fine ‘800 e che rappresenta un pezzo di storia, perché i ragazzi del posto perderebbero un riferimento musicale di altro profilo e la conoscenza necessaria per diventare un buon musicista.” E’ nata così una “Protesta a suon di musica”, unica nel suo genere, per accendere i riflettori su questa situazione. “Abbiamo pensato di “farci sentire” con quello che ci piace e sappiamo fare: suonare – afferma Valeria Faragalli – Ogni sera alle 19:00 ci sono concerti gratuiti presso il nostro auditorium, Santa Maria Bitetto in via Stazio, nell’ambito della Rassegna “Incontriamoci al Braga” nei quali si esibiscono alunni, ex – alunni, insegnanti ed esterni che supportano la nostra causa; siamo ormai alla quinta settimana di concerti e andremo avanti finchè non avremo una qualche speranza per il nostro avvenire. Stiamo promuovendo una raccolta di firme; raccogliendo lettere di solidarietà come quella del nostro Vescovo, ma anche del museo e della biblioteca provinciale. Siamo in contatto con varie associazioni culturali, comuni e istituti comprensivi che ci sostengono; ci rechiamo nelle scuole e, suonando, cerchiamo di sensibilizzare e avvicinare le nuove generazioni al meraviglioso mondo della musica e del Braga. Inoltre siamo su facebook attraverso un gruppo aperto a tutti, “Sos Braga”che già conta 3.200 iscritti. Ciò che ci interessa è di attirare l’attenzione sul nostro stato, precario e purtroppo per niente incoraggiante, per avere risposte sul nostro futuro. Ci preme che il Braga sopravviva e torni allo splendore dei tempi anche e soprattutto grazie alla statalizzazione”. La sinergia e continua collaborazione tra allievi e docenti nel portare avanti la protesta può rivelarsi un grande punto di forza: “Noi professori dobbiamo essere i referenti per i ragazzi – afferma la prof.ssa Vicari – perché rappresentiamo una guida e un punto di riferimento  rilevante. La nostra vicinanza li rassicura e fa crescere in loro un senso di appartenenza che poi si estende alle famiglie e mi auguro all’intera città”. Nel liceo c’è condivisione, volontà, interesse a “salvare” il Braga e questo fervore si sta estendendo a tutta la città; “Ci auguriamo che arrivi ai cosiddetti “piani alti” che decidono. Perché Teramo senza l’ISSM Braga che speriamo diventi presto un conservatorio statale non sarebbe più la stessa – ha dichiarato con tono deciso Valeria Faragalli, facendosi portavoce degli oltre 400 iscritti del Braga- “Reclamiamo il nostro diritto allo studio. La cultura non è un costo, ma un investimento”.