A Montorio “MANICREA” l’oro e non solo

A MONTORIO “MANICREA” L’ORO E NON SOLOUn tempo le botteghe artigiane abbondavano sul nostro territorio, ed erano il luogo dove i mestieri si tramandavano di padre in figlio o da maestro ad allievo. Oggi la situazione è cambiata; se da un lato c’è crisi dei mestieri manuali, dall’altro c’è notevole richiesta lavorativa. Ci si è accorti, infatti, che la nostra forza economica sta proprio nella peculiarità dello stile

italiano che non tramonta mai e che viene apprezzato in tutto il mondo. Se le istituzioni e le aziende cercano, con leggi, percorsi formativi, incentivi al lavoro manuale, di salvaguardare il “prodotto italiano”, iniziative brillanti provengono dagli stessi artigiani, che, sentendosi minacciati sempre più dalla crisi e dalla produzione industriale a basso costo soprattutto straniera, si stanno organizzando per promuovere e diffondere la loro arte. Dal cucito all’oreficeria, dal ricamo alla lavorazione del legno, dal recupero di materiale riciclato alla produzione di ceramiche e via dicendo, i nostri artisti chiedono la possibilità di poter mostrare le loro creazioni e di tramandarle per evitare che si perda questa tradizione importante del nostro patrimonio. Così a Montorio al Vomano è nata “Manicrea”, un’associazione culturale con l’obiettivo di portare in strada opere rigorosamente frutto dell’ingegno italiano ammirato in tutto il mondo. Il presidente è Nadia Lancianese. Orafa professionista ha creato per ben 26 anni gioielli artigianali in oro. Poi, a seguito della crisi economica che ha ridotto i consumi, e dell’alto costo del metallo per eccellenza, innamorata di questo mestiere, ha deciso di reinventarsi e ha iniziato a creare gioielli in altri metalli, alluminio in primis, anallergico e adatto a tutti i tipi di pelle. La signora Lancianese, che ha lavorato a Roma per tanti anni, e che, insieme a tanti suoi colleghi artigiani in vari settori, gira l’Italia per mercatini artigianali, ha avuto la brillante idea di costituire questa associazione per dare voce alla sua categoria e per proteggere l’arte italiana che lei tanto ama. Signora Lancianese, chi può aderire all’associazione? “Tutti coloro che, maggiorenni, sono capaci di creare con le proprie mani. L’ammissione è sottoposta al controllo della propria operatività. Il nostro fine è mettere in luce l’arte di produzione manuale. Chiediamo che si possano organizzare eventi e manifestazioni interamente dedicate alla valorizzazione del Made in Italy e dell’artigianato locale. E, inoltre, vorremmo uno spazio dove possiamo mostrare la nostra capacità di espressione. Ciò significa che vogliamo creare dei veri e propri laboratori didattici, in siti pubblici e privati, dove tutti possono condividere l’arte di creare”. Come immaginate i laboratori didattici? “Si tratta di veri e propri laboratori di strada e in strada; ogni artista, oltre a esporre oggetti di propria fattura, da vendere o solamente esibire, crea il suo prodotto davanti ai visitatori. Vogliamo “far mettere le mani in pasta” alla gente, coinvolgerla nella nostra attività, renderla partecipe del nostro mondo. In questo modo possono venir fuori talenti e promesse dell’artigianato, ma anche estimatori della nostra italianità”. Altri progetti?”Andare nelle scuole per trasmettere prima e insegnare poi la cultura artistica manuale. Purtroppo, oggi, sta scomparendo. Partire dai bambini, che rappresentano il nostro futuro, sarebbe ideale. In questo modo daremmo loro una cultura all’italianità e un riconoscimento delle proprie origini. E perché no, anche un’idea di professione futura”.