Mutuo vitalizio: esproprio camuffato?

Sulla base di una legge del 2005, è stato approvato dalla Camera ed è in attesa della ratifica in Senato

il provvedimento che consente agli OVER 65 di   ottenere un prestito dalla banca dando in garanzia l’abitazione. Alla scadenza del prestito, la cui estinzione viene decisa dal contraente o dai suoi eredi, si potrà decidere se mantenere la proprietà dell’immobile rimborsando il prestito o cedere la proprietà alla banca.

Ciò permetterebbe ai proprietari di immobili di ottenere liquidità, quindi una sorta di vitalizio, dando in garanzia l’abitazione. Agli eredi poi, la decisione di rimborsare (in unica soluzione) il prestito o di lasciare alla banca la proprietà dell’immobile stesso per la successiva vendita. primapagina

Questo punto rappresenta il primo di diversi, che rendono questo provvedimento inviso alle associazioni dei consumatori.  Intanto va detto che i costi di questa operazione sono molto alti a cominciare dall’anatocismo, ovvero  la capitalizzazione annuale degli interessi che si aggiungono alla quota  capitale facendo aumentare ulteriormente gli interessi e quindi aggrava il rimborso nel lungo termine. Inoltre l’importo concesso dalle banche dipende dal valore dell’immobile e dall’età del mutuatario. Più questa è alta, maggiore sarà la quota finanziabile visto che il rischio morte aumenta e, di conseguenza, il prestito sarà rimborsato prima. Ad esempio: se il  richiedente ha 70 anni potrebbe essere concessa una erogazione intorno al 16% del valore dell’immobile, mentre se ha 80 anni la percentuale sale al 33%, per sfondare il 50% oltre i 90 anni, sempre entro il limite massimo di 200.000 euro.  E poi i tassi troppo elevati. Ad esempio, il ‘Prestito vitalizio ipotecario prestisenior’ di Mps prevede solo un tasso fisso che rende il mutuo carissimo: tra Irs (il tasso utilizzato proprio nel calcolo delle rate dei mutui a tasso fisso) e spread (il guadagno della banca), il Taeg (cioè il costo finale comprensivo di tutto) schizza oltre il 7 per cento. primapagina

L’Adusbef ritiene questo mutuo ”l’ennesima vergogna di un governo che fa leva sui bisogni delle famiglie impoverite da politiche economiche fallimentari, per ipotecare beni immobili come le case, costate sudori e sacrifici”  e  fanno un appello alle famiglie di “non cadere nella trappola delle banche, resistendo a facili tentazioni delle sirene interessate, a far indebitare i cittadini con tassi che sfiorano l’usura e che fanno di questo provvedimento un vero esproprio”. primapagina

Infine, secondo gli ultimi dati Istat,  gli over 65,  un italiano su 5,  fanno dell’Italia il Paese più vecchio d’Europa. Un target che  al sistema bancario non interessa, perché ‘poco affidabile’ secondo i canoni previsti. Gli ultrasessantenni, infatti, non possono comprovare la propria sostenibilità nel tempo (per ovvie ragioni anagrafiche). Basti pensare che il limite massimo per sottoscrivere un mutuo (o per ricoprirne il ruolo da garante) è di 50 anni, perchè al termine del prestito non si devono superare i 75 anni d’età. Poco importa se negli ultimi anni – complice la crisi – siano proprio gli over 65 a ricoprire un nuovo welfare, supplendo con le loro pensioni alla precarietà lavorativa di figli e nipoti. primapagina