Nel dibattito sul turismo, aperto dalla rubrica “A domanda risponde”, interviene il lettore Fernando di Filippo di Teramo, che fa seguito a quanto scritto sull’argomento da Tonino Di Natale nel numero scorso: “E’ da tanto tempo che noi cittadini, residenti e non, ed operatori economici assistiamo perplessi e sconsolati e da buoni pagatori di esosi tributi, allo scempio di denaro pubblico nella bella località montana dei “Prati di Tivo”. Con gli esempi sconfortanti delle amministrazioni locali e soprattutto di quell’Ente Parco che eccelle per noncuranza dei suoi doveri basilari di sviluppo economico della zona e per la tenuta della sentieristica. Vien sempre da pensare e riflettere su tutto il denaro buttato dallo stesso ente per l’acquisto di inutili case cantoniere ristrutturate e per la costruzione di una lunghissima ippovia al servizio di qualche sporadico ricco possidente di cavalli. Ignorando completamente le strutture indispensabili per il turismo. Da riflettere pure sulla fine del dismesso campeggio in bellissima località panoramica, lasciato alla vandalica distruzione invece che per una degna sistemazione di camper e tende. Che dire anche di quell’abbandono distruttivo di quella strada dismessa, sebbene di valido servizio per l’accesso ad una meravigliosa località turistica (Laghetta)? E che signifi cherebbe ancora l’abbandono allo sfascio di quell’incompleto rifugio sotto la “Madonnina” che potrebbe servire come attraente e panoramico ristoro alpestre? E di una palestra di arrampicata sportiva in località “Venaquila” messa in mostra anche di notte? E i soliti autodefi nitisi ambientalisti come hanno reagito alla spesa per gli inutili e impattanti paravalanghe sotto la “Madonnina”? Ancora a chi dovrebbero servire tutte quelle case in esubero, mai nemmeno aperte, sia a Pietracamela che a Intermesoli, che avrebbero dovuto riparare i poveri terremotati rimasti senza tetto? Dulcis in fundo, avremmo il piacere di conoscere chi è stato a pensare di abbellire, a mo’ di specchietto per le allodole, il piazzale dei “Prati di Tivo”, come pure qualche altro posto, con fi ori e piantine ornamentali, così come è stato fatto in piano agosto scorso, senza alcun bisogno di acqua. In rappresentanza di molti che condividono quanto scritto, saluto cordialmente.
risposta del direttore:
Il dibattito che si è aperto sul turismo montano del Teramano offre lo spunto per molte critiche. Sarebbe il caso che anche qualche responsabile della politica condotta fi no ad oggi (ammesso che se ne trovi) facesse sentire la propria voce. Possiamo sperarci?