L’Aquila: ciaspolata per rilanciare l’immagine dell’Appennino abruzzese

Sulle ciaspole da Campotosto per rilanciare l’immagine dell’Appennino e dell’Abruzzo. ‘La montagna non uccide’. A un mese dalla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) e dalle scosse di terremoto che hanno reso inagibili molti borghi montani, sabato 18 febbraio saranno in tanti a partecipare alla ciaspolata sulla neve del Monte Cardito. Artigiani, commercianti, allevatori, turisti saranno guidati dai geologi dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (Aigae). “Vogliamo riportare la gente in questi luoghi e far capire che la montagna non uccide – spiegano le guide – Saliremo dall’unica strada aperta che da Campotosto va al Cardito. Passeremo fra le transenne che delimitano la Zona Rossa, tra macerie e case pericolanti, tra i resti di un antico borgo a 1400 metri alle pendici dei Monti della Laga. Abbiamo il dovere di tutelare questo patrimonio perché si conservi integro per le prossime generazioni, il dovere di non abbandonarlo”. “Saremo sul Lago di Campotosto, vedremo la diga, ammireremo uno scenario unico”. Le Guide Ambientali Escursionistiche narreranno territorio, storia e natura, le guide geologiche spiegheranno i fenomeni geologici e come conviverci. “Certamente l’intero territorio collinare e montano ha subito gravi ferite. Tanti fabbricati sono inagibili – ricordano ancora le guide – Alcuni sono crollati e altrettante strutture per il ricovero di animali non sono più tali. Le attività scolastiche stanno riprendendo. Riaperta anche la Ss 80 che collega Teramo a L’Aquila per il passo delle Capannelle ed è questa una notizia molto importante “. Questi monti, sottolineano ancora le guide dell’Aigae presentando l’appuntamento di sabato, “sono conosciuti anche grazie allo spettacolo meraviglioso che l’acqua di fusione regala in primavera: tra scivoli ripidissimi e cascate generate dall’incessante scorrere del prezioso liquido sull’impermeabile arenaria, si crea un’atmosfera incantata fuori dal tempo. In inverno si trasformano in altissime cascate di ghiaccio, paradiso di tutti gli estimatori del genere”.

 A un mese dalla tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) e dalle scosse di terremoto che hanno reso inagibili molti borghi montani, sabato 18 febbraio saranno in tanti a partecipare alla ciaspolata sulla neve del Monte Cardito. Artigiani, commercianti, allevatori, turisti saranno guidati dai geologi dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (Aigae). “Vogliamo riportare la gente in questi luoghi e far capire che la montagna non uccide – spiegano le guide – Saliremo dall’unica strada aperta che da Campotosto va al Cardito. Passeremo fra le transenne che delimitano la Zona Rossa, tra macerie e case pericolanti, tra i resti di un antico borgo a 1400 metri alle pendici dei Monti della Laga. Abbiamo il dovere di tutelare questo patrimonio perché si conservi integro per le prossime generazioni, il dovere di non abbandonarlo”. “Saremo sul Lago di Campotosto, vedremo la diga, ammireremo uno scenario unico”. Le Guide Ambientali Escursionistiche narreranno territorio, storia e natura, le guide geologiche spiegheranno i fenomeni geologici e come conviverci. “Certamente l’intero territorio collinare e montano ha subito gravi ferite. Tanti fabbricati sono inagibili – ricordano ancora le guide – Alcuni sono crollati e altrettante strutture per il ricovero di animali non sono più tali. Le attività scolastiche stanno riprendendo. Riaperta anche la Ss 80 che collega Teramo a L’Aquila per il passo delle Capannelle ed è questa una notizia molto importante “. Questi monti, sottolineano ancora le guide dell’Aigae presentando l’appuntamento di sabato, “sono conosciuti anche grazie allo spettacolo meraviglioso che l’acqua di fusione regala in primavera: tra scivoli ripidissimi e cascate generate dall’incessante scorrere del prezioso liquido sull’impermeabile arenaria, si crea un’atmosfera incantata fuori dal tempo. In inverno si trasformano in altissime cascate di ghiaccio, paradiso di tutti gli estimatori del genere”.