Kalergi, chi era costui?

Ogni tanto rispunta fuori qualcuno che abusando della funzione copia-incolla mette insieme pseudo articoli, spesso denigratori e assolutamente inaffidabili dal punto di vista storico e storiografico che sostengono che nessuno conosce questo signore, che i libri di storia non ne parlano e che sia un oscuro personaggio per il mondo non politico.

Ovviamente non è così: Richard Nikolaus von Coudenhove- è un personaggio noto (e ammirato) e non solo a chi studia politica.

Nato a fine ‘800, Kalergi è stato un politico e filosofo austriaco. I suoi scritti e le sue idee sono da sempre materia di studio e fonte d’ispirazione per tanti; la sua visione di un Europa unita senza più lotte fratricide è un ideale che tanti hanno sognato nel corso degli ultimi cento anni.

Guarda caso, uno dei suoi più grandi detrattori è stato un certo signore coi baffetti.

Il paragone con chi mette Kalergi dalla parte dei cattivi dovrebbe risultarvi ovvio. Per Hitler, le minoranze di un certo tipo andavano sterminate: chi non la pensava come lui andava cancellato dal suolo europeo, dunque le idee di Kalergi non erano tollerate. È dura non vedere una similitudine con chi oggi strilla epiteti razzisti a destra e a manca e dipinge Kalergi come un massone che vorrebbe sterminare gli europei.

Questa storia gira molto sul web, ma non è una novità: è parte di uno dei cavalli di battaglia degli antieuropeisti.

Kalergi non ha mai ipotizzato l’eliminazione delle nostre culture: egli è sempre stato un solido difensore dell’unicità di usi e costumi, sempre che non vadano a discapito dell’amicizia e della fratellanza fra i popoli. Allora perché oggi i più strenui difensori politici di quella religione passano il tempo a spingere l’odio per chiunque non sia italiano, spesso anche gonfiando le colpe proprio perché “non italiano”?

L’idea che tanti italiani leggano siti del genere, fidandosi delle sciocchezze scritte da gentaglia così violenta e arrogante, è davvero avvilente-.

Cos’è il piano Kalergi, la bufala dei migranti che uccideranno gli europei

Un mix di razzismo e catastrofe che gira su Internet e si rifà alle teorie di un intellettuale asburgico. Che però sosteneva cose molto diverse.

«È in corso un tentativo di genocidio delle popolazioni che abitano l’Italia da qualche secolo e che qualcuno vorrebbe soppiantare con decine di migliaia di persone che arrivano da altre parti del mondo. Non possiamo permettercelo, un Paese normale con un governo normale blocca le partenze, blocca gli sbarchi e non ne arriva più neanche uno».

Così parlò lo scorso 15 agosto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini alla festa leghista di Ponte di Legno, ai microfoni di Rai News 24.

Un dettaglio lascia davvero senza parole: il segretario della Lega Nord non si è fermato al concetto, a lui tanto caro, dell’invasione, ma è andato oltre, arrivando a parlare di genocidio. Un termine che, stando al vocabolario della lingua italiana Treccani, indica la “metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui, la dissociazione e dispersione dei gruppi familiari, l’imposizione della sterilizzazione e della prevenzione delle nascite, lo scardinamento di tutte le istituzioni sociali” e altri crimini efferati.

Se vogliamo cercare un retrorerra culturale a tutto ciò, dobbiamo cercarlo dalle parti del “piano Kalergi”.

Una bufala, equiparabile solo a quella dei Protocolli dei Savi di Sion, secondo cui i poteri forti (qualunque cosa significhi) stanno facendo di tutto per realizzare una sorta di meticciato  totale attraverso le migrazioni e l’abbattimento delle frontiere. Il loro obiettivo? Arricchirsi per poi distruggere lo stesso “melting pot” così creato.

Capofila di questa teoria è Gerd Honsik, autore del libro “Assoluzione per Hitler?”, un volume pubblicato nel 2005 che è costato al suo autore una condanna per razzismo e negazionismo in Austria. Paese dove era stato estradato al termine di una lunga latitanza in Spagna, dove si era a sua volta rifugiato per sfuggire ad altri procedimenti del genere. Ma al di là di queste quisquilie, Honsik, e con lui tanti siti Internet che gridano al complotto (compreso il blog di beppe Grillo), copiano, incollano e travisano le parole di Kalergi. Secondo loro è andata più o meno così: nei volumi “Paneuropa” (1923) e“Praktischer Idealismus”(1925) Kalergi dichiarerebbe che gli abitanti dei futuri Stati Uniti d’Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di “subumanità resa bestiale” (sic!) dalla mescolanza razziale. Affermerebbe poi, senza mezzi termini, che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere. Proclamerebbe infine l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa.

Insomma una vera catastrofe. E pensare che Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, politico e filosofo austriaco, sosteneva tutt’altro. Figlio (e qui già la sua prima colpa) di un diplomatico asburgico e di una donna giapponese, nel 1923 dà alle stampe il pamphlet “Paneuropa”: il progetto era quello realizzare l’unificazione dell’Europa in una confederazione (la Paneuropa, appunto) di Stati, al fine di integrarla all’interno di un’organizzazione mondiale politicamente unificata. Elementari quanto obbligate le regole del gioco: una garanzia reciproca di delegazione legale della sovranità, il rispetto della diversità delle culture europee così come la protezione delle minoranze nazionali.

Nessuna distruzione di massa, nessun odio verso i bianchi, nessun tipo di associazionismo segreto tra logge massoniche o banche (anche se, lo sapete, le due categorie vanno sempre di pari passo).

Eppure la rete è piena di queste idee a dir poco balzane, a metà tra il complotto e l’odio razziale, tanto che ne sono nate delle pagine Facebook. Ognuna declina la propria idea sull’immigrazione, ognuna mette in guardia dallo straniero, ma tutte sono accomunate da un unico elemento: l’ignoranza.

Le tre tappe dell’unificazione e i nove punti del programma Paneuropa

Coudenhove-Kalergi elabora un progetto di unificazione federale. Esso prevede tre tappe:

  • 1. Una cooperazione intergovernativa stretta tra gli stati europei: saranno previsti degli incontri periodici. Le decisioni si prendono all’unanimità in questa fase.
  • 2. Un’unione doganale tra i partecipanti.
  • 3. La fase federale: gli Stati Uniti d’Europa.

Il programma di Kalergi prevede nove punti:

  • 1. È necessario che questa unione sia una confederazione europea con una garanzia reciproca di delegazione legale della sovranità. I governi devono, in altre parole, essere sicuri che la cessione di sovranità avverrà in egual misura per tutte le parti.
  • 2. Per gestire i conflitti tra gli stati membri, sarà necessaria una corte federale europea.
  • 3. Un esercito europeo, un’alleanza militare, che raggruppi contingenti dei diversi paesi, per garantire la pace a livello continentale.
  • 4. Un’unione doganale progressiva.
  • 5. Un’unificazione delle colonie. Sfruttamento a livello europeo.
  • 6. Progetto di moneta unica.
  • 7. Rispetto della diversità delle culture europee e delle molteplici civilizzazioni nazionali.
  • 8. Rispetto e protezione delle minoranze nazionali.
  • 9. Una buona ed efficace collaborazione nel quadro della Società delle nazioni.

Paneuropa Italia

L’Unione Paneuropea è presente e attiva in Italia con -Paneuropa Italia, che fu rifondata a metà degli anni ’80 dall’allora parlamentare europeo Gustavo Selva e dal giornalista Antonio Parisi già collaboratore di Otto d’Asburgo. Attuale Presidente nazionale è l’Ing. Giorgio Salina, mentre Presidente Onorario è la dott. Adriana Usiglio e Segretario il Dott. Pietro Polese. All’interno di Paneuropa Italia agisce anche la sezione Paneuropa Giovani retta attualmente dal Segretario Marcello Menni. Paneuropa Italia e la sezione Giovani sono impegnate nel campo culturale e sociale per il consolidamento dell’ideologia dell’unità europea e per il dialogo transnazionale soprattutto in relazione all’area Balcanica e al dialogo Euromediterraneo con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Tale impegno si è concretizzato nel luglio 2007 con la divulgazione da parte della sezione Giovani del documento intitolato Appello dei Giovani di Paneuropa Italia per l’Unione Mediterranea. Nell’ottobre 2007 ha inoltre partecipato all’annuale Conferenza dell’Unione Paneuropea Internazionale tenutasi a Roma sotto l’Alto Patrocinio dellaPresidenza del Senato, dove si è discusso del consolidamento di una “Grande Europa” dal Mare del Nord ai Balcani e dall’Atlantico agli Urali.