Incuria e scarsa igiene nel sottopasso di Piazza Martiri

sottopassoCapita in centro, a Piazza Martiri della Libertà, nel sottopassaggio dove si trovano i bagni pubblici e alcune attività commerciali. Le scale e un tunnel dov’è possibile “ammirare” una inaudita sporcizia. Un sottopassaggio trasformato dall’utilizzo come toilette e i passanti

che si lamentano per i cattivi odori: “c’è puzza di urina – dicono in tanti – perchè ci sono delle persone che compiono atti di una maleducazione indefi nibile. E queste diventano le condizioni in cui versa il sottopassaggio di Piazza Martiri della libertà, nel cuore della città”. Su questo si lamentano i commercianti del posto “il sottopasso è un vero e proprio orinatoio, così maleodorante, sembra essere fruizione di sporcaccioni, riceviamo continue lamentele da parte dei clienti” dicono in coro. In effetti, basta farsi oggi un giro in quel luogo, preferibilmente muniti di mascherine, per rendersi conto di persona dello stato pietoso in cui versa: odori sgradevoli, scale, pareti e pavimenti sporchi. Una situazione davvero disgustosa. Da un lato l’inciviltà cronica, dall’altro la mancanza di manutenzione e soprattutto l’assenza di una sorveglianza e un’attenzione seria da parte dei responsabili della sua manutenzione. I commercianti si lamentano che la pulizia viene effettuata di sera: “chi apre i cancelli la mattina non pulisce, il sottopassaggio viene pulito verso le 19 e poi chiudono ai passanti” ma è soprattutto di notte che si verifi cano questi atti sudici, perciò prima di aprire i negozi, i commercianti si trovano a pulire di tasca propria le sporcizie che trovano e chiedono alla TeAm S.p.A di migliorare la pulizia del sottopassaggio, e soprattutto che venga effettuata di mattina, risolvendo un problema che rischia di aumentare in estate, con le gite scolastiche. “Ma è anche la cultura che deve cambiare, la mentalità di ognuno di noi, il rispetto per noi stessi, per gli altri e per il posto in cui viviamo. Deve cambiare la consapevolezza che si ha sulle cose pubbliche. Si deve pensare che quella cosa lì è di tutti, quindi anche tua; e tu devi preservarla, vigilare, migliorarla” – conclude amareggiato uno dei commercianti.