Il nostro “pesce angelo”

Nella sua forma selvatica può raggiungere i 15 cm di lunghezza ed i 30 cm di altezza, mentre quelli di allevamento, in particolare i “pinna a velo”, raggiungono i 20 cm di lunghezza ed i 35 cm di altezza. Stiamo parlando dello “scalare”(pterophyllum scalare) o “pesce angelo”. La specie più grande, il pterophillum altum, arriva ai 65/70 cm di altezza ed i 25 cm di lunghezza.
La vasca, per il suo allevamento, deve avere una misura minima di 100x40x50, che possa contenere almeno 10 esemplari di scalari da 3 4 cm, così che crescendo si formino alcune coppie per poi tenere insieme gruppi di 4 individui al massimo. Requisito fondamentale è l’acqua, che deve essere limpida e ben ossigenata, filtrata con un po’ di torba nel filtro. La sabbia di fondo non deve essere troppo chiara e cosparsa di radici di torbiera.
Le piante preferite sono quelle a foglia larga ( vengono scelte per la deposizione delle uova) del tipo echinodorus, anubias, sagittaria, criptocoryne e forme di vallisneria gigante. I valori dell’acqua dovranno essere i seguenti: temperatura 28°c, ph 6 7, kh 2 4, gh 8 12 .
Nitrati e nitriti assenti e cosa importante la conducibilità, che non deve superare i 150 200 microsiemens. Cosa facilmente ottenibile riempiendo la vasca con ¾ di acqua osmotica ed ¼ di rubinetto. Per mantenere tale conducibilità fare cambi regolari ogni 25 giorni con acqua di osmosi. I coinquilini ideali sono tutti i pesci del genere tetra:  neon, cardinali, rasbore, tanyctys e puntius itteya,mentre i pulitorivanno evitati per non compromette le uova. Per quando riguarda l’alimentazione è bene una dieta ricca e varia che alterni mangime in fiocchi, larve di zanzara, tubiflex, artemia liofilizzata e daphnie. La distinzione dei sessi è evidente, in fase riproduttiva, dalla conformazione della papilla genitale che è conica nei maschi e a conotronco nelle femmine. I due patners, una volta che si sono scelti e accettati, tendono a fare vita a sé appartandosi dal resto del gruppo e mal tollerando la vicinanza dei loro simili che scacciano prontamente. Quando la femmina “sente” che le uova stanno arrivando a maturazione, avverte il suo compagno della disponibilità all’accoppiamento, emettendo dei ferormoni. A quel punto la coppia sceglie una foglia o una parete della vasca per deporre le uova e cominciano a pulirla. Li verranno deposte dalle 300 alle 500 uova che saranno ben ventilate con le pinne pettorali dei genitori. Dopo circa 30 48 ore nascono le larve, subito raccolte e fissate con un filamento adesivo, su un substrato dove rimarranno  fino al riassorbimento del sacco vitellino. Quando incominciano a nuotare liberamente devono essere nutriti per 4 5 volte al giorno con rosso d’uovo sodo sbriciolato e artemia salina viva appena schiusa. Dopo circa 20 25 giorni possiamo somministrare mangime secco in polvere. In questo modo avrete la soddisfazione di veder crescere velocemente i vostri bellissimi pesci angelo.

PrimaPagina edizione Giugno 2014 – di Maurizio Orsini