IL LATO SINISTRO DI FAMIGLIA CRISTIANA

È davvero singolare che a difendere i “comunisti” sia un giornale come Famiglia Cristiana.

In uno splendido editoriale ( da premio Pulitzer secondo me)  a firma di Fulvio Scaglione un’analisi geniale nella sua semplicità: “Sappiamo che la Russia è l’impero del male e che, quindi, nulla dalla Russia può venire che non sia menzogna. Pensate che disastro, se non fosse così. Se non fosse così, dovremmo pensare che la Turchia, un Paese a cui l’Unione Europea, per mano della signora Mogherini (appunto Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, dicesi sicurezza!) vorrebbe consegnare 3 miliardi per controllare i confini e impedire che i profughi siriani si riversino verso l’Europa, usa uno dei suoi confini, quello con la Siria, per fare affari con i jihadisti che mettono a ferro e fuoco la Siria, producendo appunto quei profughi. Un bellissimo sistema, quello turco, per guadagnare tre volte su un’unica tragedia: comprando petrolio e opere d’arte dall’Isis; vendendo all’Isis armi e altre attrezzature e facendo passare i foreign fighters che vanno a rinforzare le sue file; infine, obbligandoci a versare milioni se non vogliamo veder arrivare i profughi”.

E così di seguito, a  spiegare i motivi per cui siamo fortunati ad avere un “colpevole” di default, in barba a ciò che quotidianamente ci viene spacciato per “buono”.

A cominciare da quel premio Nobel per la Pace dato ad un Obama incapace di mantenerla perfino nelle scuole elementari del suo Paese. Un Paese che si arroga il diritto di “proprietà” della giustizia e della democrazia, armando quasi tutte le guerre del pianeta.

Quasi, perchè in questo deve condividere la torta con tanti altri “buoni”, compresa un Europa ormai allo sbando ideologico, immorale e amorale che affama i suoi popoli e ingrassa i banchieri, che spreme i pensionati e i deboli e arricchisce i paperoni.

Famiglia Cristiana è l’unica voce di “sinistra” oggi in Italia, laddove per sinistra si intendevano i principi di equità sociale, di progresso come miglioramento della qualità della vita delle fasce più deboli, di civiltà.

Quale civiltà? Quale equità sociale? Quale progresso?

La civiltà delle bombe come unica risposta ai problemi del mondo una società globale che assomiglia sempre più alle caste di indiana memoria, dove  molti, troppi, sopravvivono al limite o anche sotto la dignità umana.

E un progresso che trova il suo acme solo nei modi di vessare economicamente, burocraticamente e  belligeratamente ogni angolo del mondo.

PrimaPagina edizione Dic 2015 – di Mira Carpineta