ERA IL GIORNO …

Il Teatro D’inchiesta e la Storia nelle canzoni di Rino Gaetano

 

Inizia così lo spettacolo. Non sapevo bene cosa aspettarmi dall’evento organizzato a Teramo lo scorso sabato 1 ottobre e portato in scena dalla Compagnia del Teatro Artistico D’Inchiesta,  con lo spettacolo dedicato a Rino Gaetano “Avrei voluto un amico come lui”.

In scena il giornalista David Gramiccioli che con precisione storica, con una minuziosità quasi maniacale,  incanta con la narrazione arricchendo i volti, le storie, le date e persino gli orari. Eventi, purtroppo,  conosciuti ai più e che evocano emozioni di cordoglio,  ma dopo lo spettacolo, anche di rabbia più di quanto si possa immaginare. Vayont era solo un nome di un fiume, prima che gli uomini, l’incuria, l’indifferenza, la fama  (o fame) per il profitto, lo trasformasse in un’immane tragedia che ha cambiato il corso della storia, per sempre.

Stupisce come il ritmo scanzonato delle canzoni di Rino Gaetano avessero ed abbiano, invece, colpito nel segno i “poteri forti” e dimostra, ancora una volta, come ogni cosa o persona che minacci di divulgare la verità, quella vera, non quella dei media di massa, “debba essere messa a tacere”. Uccisa fisicamente come Aldo Moro o silenziata e censurata dai discografici, come Gaetano, che conosceva e temerariamente denunciava facendo nomi e cognomi., in modo semplicemente geniale.  Non voglio raccontare nulla dello spettacolo, merita di essere visto e vissuto; assistendo  aumenta sempre più la consapevolezza di come la conoscenza della storia, dei nomi (ne cito solo alcuni: Dalla Chiesa, Cossiga, Andreotti, Maurizio Costanzo) e degli eventi possa rappresentare l’unica via di salvezza. L’informazione, quella che viene dalle voci fuori dal coro, quella dei più piccoli, di quelli talmente piccoli che forse non danno troppo fastidio ma che sicuramente hanno il coraggio di dire la verità. Un grazie al giornalista d’inchiesta David Gramiccioli, al maestro Emanuele Stracchi che ha sublimemente accompagnato la narrazione e a Maria Di Domenico che ha avuto l’idea e la voglia di lavorare per organizzare l’evento anche a Teramo, i proventi verranno interamente devoluti in beneficenza. Di Domenico è una mamma in continua lotta per la corretta informazione sulla somministrazione dei vaccini. Una lotta che non è contro i vaccini in assoluto ma che chiede maggiore e più corretta informazione e screening sui bambini, prima che vengano vaccinati,  per valutare se il loro sistema immunitario è pronto, maturo per accogliere il vaccino, anziché gettarsi alla ceca e sperare che il proprio figlio non abbia reazioni avverse. Conosco personalmente un bimbo (per riservatezza non ne faccio il nome), nato sano, bellissimo, dolcissimo, di un’intelligenza molto vivace, imprigionata però da un autismo che prima dei vaccini non c’era. Anche qui, l’informazione, la consapevolezza possono  essere  discriminanti fondamentali.

 

di Daniela Palantrani