ELOGIO DELLA LENTEZZA

montA Montorio sala civica di Piazza Orsini prima edizione de: “L’arte della Quotidianità”

 

La mostra in tre giorni fortemente voluta, curata e organizzata da Carla Rovere e Giada Vasanella, ha voluto dare una risposta ai mali del nostro tempo: depressione, ansia da prestazione, generati da una società che va veloce, in continua e frenetica evoluzione, e che fa dimenticare il piacere di assaporare il gusto della lentezza, tanto decantato da Milan Kundera.

Fermarsi, anche solo per un momento, per godere delle proprie passioni, e dare voce alla propria anima è un bisogno r e c o n d i t o del nostro spirito che va assecondato per farci vivere meglio; questo è stato il messaggio p o r t a t o avanti da L ‘ a r t e della Quotidianità: considerare l’espressione artistica, in tutte le sue forme, libera espressione dell’inconscio, parte della vita di tutti i giorni, luogo di libero sfogo delle proprie passioni, attraverso le forme comunicative più disparate, usando linguaggi in continua evoluzione. “L’idea è nata da una constatazione sulla società contemporanea – spiega l’architetto Giada Vasanella -. Uno dei profondi mali di oggi è la fretta, l’impossibilità psicologica di rispettare i propri ritmi. Ciò ha portato a nuove terribili patologie, quali depressione ed ansia. Alcuni, facendo tesoro della saggezza di chi ci ha preceduto, e liberando il proprio istinto, hanno capito che tale stato di stress può essere prevenuto o curato senza psicofarmaci: un lavoro che unisce il proprio senso artistico all’attività manuale, espletato soprattutto con materiali naturali, fa sì che ognuno possa riappropriarsi del proprio tempo, gratifi care la propria anima e, perché no, trovare magari un ulteriore piccolo rimedio ai problemi economici della nostra società in crisi”. Hanno esposto le loro opere Stefania G e n t i l u c c i , a s s i s t e n t e d e n t i s t a , Marco Pace, i n s e g n a n t e , Sira Ricci, d o t t o r e s s a in legge, Cinzia Iezzi, architetto, Annamaria Sciarra, casalinga, eGiada Vasanella, bioarchitetto; persone che vivono l’arte nella vita di tutti i giorni, una passione, un’espressione del proprio essere che rende la quotidianità più serena e meno grigia. L’arte applicata alla quotidianità, dunque, da utilizzare come panacea, per supplire ai tempi grami della società odierna ma anche per rischiarare qualche ombra dell’anima.