Banca di Teramo e i suoi ‘vuoti’

ANTONIO TANCREDILa Banca di Teramo di Credito Cooperativo nasce nel 1996 per volontà dell’on. Antonio Tancredi, fondatore e primo presidente dell’istituto. La sua recente scomparsa, oltre a lasciare un vuoto istituzionale legato alla sua figura politica, ha reso noto un ulteriore “vuoto”, quello del bilancio, che per la prima volta nella storia dell’istituto bancario segna una perdita di circa 3 milioni di euro. Nella relazione di bilancio è ampiamente illustrato che :… “La Banca di Teramo ha risentito delle tendenze in atto è si è trovata a dover fronteggiare un relativo ridimensionamento dei volumi intermediati e a governare il deterioramento del portafoglio creditizio. la Banca ha valutato con favore la cessione pro soluto delle esposizioni in sofferenza. La cessione ha consentito di realizzare nell’immediato la liquidità derivante dal netto ricavo delle posizioni cedute. Relativamente alla operazione di cessione pro-soluto, il portafoglio di crediti classificati in sofferenza, acquistato dalla cessionaria Veni Finance srl, primaria società operante nel settore, è stato di n. 367 posizioni per un totale di n.734 rapporti. Di particolare rilievo è stato il corrispettivo ricevuto. A fronte del monte sofferenze per complessivi 10.669.554 euro sono stati realizzati 3.137.000 euro, per una percentuale di realizzo del 29,40%. Le procedure esecutive, in seguito alla pesante crisi economica in atto, hanno tempi e modalità lunghi ed incerti e i prezzi di aggiudicazione sono significativamente bassi. Gli immobili vengono venduti solo dopo ripetuti esperimenti d’asta andati deserti, con aggiudicazioni ad un prezzo di gran lunga inferiore rispetto al valore stimato dal C.T.U Tale fenomeno determina una consistente riduzione della previsione di recupero del credito interessato e, quindi, dell’ incasso finale da parte della banca”.