Carla Castellani (Pdl), medico e deputato

CASTELLANI Carla (Pdl)Medico, senatrice, oggi deputato, Carla Castellani ha una lunga storia da raccontare. Degli esordi comunali nella lista di An dice: era il 1995 , erano state istituite con legge le “quote rosa”, ed il partito era alla ricerca di candidate da mettere in lista per le amministrative in corso. Accettai dopo lunga riflessione, dovuta soprattutto agli impegni professionali e familiari che ritenevo potessero lasciarmi poco tempo per esercitare al meglio anche un ruolo politico. Non nascondo che la prima volta che sono entrata in consiglio comunale dopo l’elezione, mi tremarono le gambe per l’emozione e per la consapevolezza di trovarmi in un mondo di cui non avevo nessuna conoscenza né esperienza, ma con la certezza che le difficoltà che si fossero inevitabilmente presentate le avrei superate facendomi guidare dall’intuito e dal buon senso. Questi aspetti del mio carattere, oltre ad un impegno forte per capire, studiare ed approfondire le tematiche di cui di volta in volta mi occupavo, hanno costituito il mio modo di concepire la politica. Come sono cambiati ruolo delle donnee politica? Come sia cambiata la politica è sotto gli occhidi tutti. Dal ’94 siamo in un sistema elettorale e di governance del paese di tipo maggioritario e bipolare tipico delle democrazie occidentali, capito molto bene dagli elettori, un po’ meno purtroppo dagli eletti, viste le sconcertanti transumanze che sono avvenute ed avvengono dal ’94 ad oggi in ogni legislatura, sia a livello nazionale che regionale o locale. Credo che tutto questo abbia svilito il ruolo del politico ed allontani i cittadini dalla politica. Ma la politica è cambiata non solo nell’etica dei comportamenti, ma anche nel modo di occuparsi dei problemi e delle istanze del territorio. Soprattutto in quest’ultimo decennio in cui le risorse economiche sono sempre di più limitate c’è necessità di fare squadra a tutti i livelli istituzionali, definire le priorità e gli obiettivi da raggiungere in particolare in regioni come la nostra che ha un numero di abitanti uguale se non inferiore ad un quartiere di Roma. Anche il ruolo delle donne è cambiato rispetto al passato, per fortuna in meglio. Oggi in tutte le istituzioni siamo più numerose, più consapevoli e quindi in grado di poter incidere un po’ di più rispetto al passato. Ma la strada da fare è ancora tanta ed irta di ostacoli e resistenze, nonostante sia opinione di molti che la donna in politica è un valore aggiunto per la sua diversa e spiccata sensibilità. Le donne sanno fare squadra? La mia esperienza mi porta a dire che su certe tematiche come la bioetica, l’istituzione di una rete per la terapia del dolore, le cure palliative, le detrazioni fiscali per gli asili nido, lo stalking, l’istituzione del garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza si è realizzato in parlamento un asse trasversale femminile che ha portato all’approvazione di queste leggi pressoché all’unanimità. Cosa direbbe alle giovani donne che vogliono fare politica e a quelle che invece non ne sono interessate? Direi a tutte la stessa cosa: la politica è una delle cose più interessanti nella vita e per la vita di ogni persona, l’arte di progettare e rendere concreto il futuro. Direi che non tutto il mondo politico è corrotto, possono esserlo le singole persone in tutti gli schieramenti e nei singoli partiti, ma non lo è di certo la vera politica. Per questo è importante, nonostante tutto, crederci ed impegnarsi oggi più che mai.