Leggere, che fatica…

dislessia a scuolaElggere ceh afi tca!!! Siete riusciti a leggere? Lettere in disordine, le parole diventano più difficili da decifrare. In realtà non è proprio così che le lettere si  mescolano nelle parole, ma può accadere che alcune si collochino altrove, in tal modo leggere diventa faticoso e complicato e richiede più tempo. Questo è ciò  che accade ad un bambino dislessico: non riesce a decifrare correttamente e rapidamente ciò che legge. Solitamente scambia ed inverte le lettere. Spesso  accade che i bambini siano accusati di svogliatezza, pigrizia o scarso impegno,

con ansia da prestazione, evitamento delle attività o disturbi della condotta. Vi è  una carente informazione su un tema così complesso. Così vogliamo offrire uno spunto di riflessione per sollecitarne l’interesse e  suggerire opportunità per una diagnosi puntuale. Cos’è la dislessia? La dislessia evolutiva si manifesta nel momento in cui il bambino comincia ad acquisire l’abilità di letto-scrittura. È un  disturbo settoriale della lettura che si presenta in un soggetto normodotato, ossia con normali capacità intellettive e sociali, esposto ad un regolare iter scolastico  che ha difficoltà ad identifi care in modo automatico la parola scritta. Sovente tale disturbo si associa a disortografia (difficoltà nella scrittura) e discalculia (difficoltà nella lettura del numero e del calcolo) e sono defi niti DSA (Disturbi Specifi ci d’Apprendimento). La loro origine è congenita e attualmente sono note le  basi genetiche che determinano la trasmissione familiare del disturbo. La lettura e la scrittura diventano processi automatici all’incirca in classe terza della scuola  primaria e solo un disturbo specifico del linguaggio viene considerato  un premonitore signifi cativo di possibili DSA. La rieducazione o l’intervento didattico non  possono far scomparire il problema, ma le conseguenze funzionali si possono modifi care mediante adeguate misure didattico-educative e, nel caso della  dislessia, essa può essere contrastata riducendo considerevolmente i suoi effetti funzionali. Pertanto, è importante un’identifi cazione rapida e un’accurata definizione del problema onde evitare l’ampliamento della distanza di prestazioni del bambino con diffi coltà dal resto della classe, per evitare che si strutturino sensi di inferiorità o di inadeguatezza che interferiscono negativamente con il proprio percorso di apprendimento. La diagnosi precoce della dislessia evolutiva costituisce un fondamentale punto di partenza, non solo perché accelera eventuali interventi riabilitativi ma anche per gli effetti che si ripercuotono sull’attività  scolastica. Per ottenere un’adeguata valutazione diagnostica è opportuno consultare le strutture competenti rivolgendosi ad uno specialista (neuropsichiatra,  psicologo); l’Associazione Italiana Dislessia offre a riguardo una consulenza gratuita indicando i Centri competenti a cui riferirsi a seconda della Regione. Nel  nostro territorio è possibile contattarla, tramite mail, al seguente indirizzo: teramo@dislessia.it. Presidente dell’AID è l’insegnate Stefania Santroni. A Roseto degli  bruzzi (TE), Morena Contini è referente dell’Associazione denominata DADA (Dislessia Abruzzo Diffi coltà d’Apprendimento) che promuove, nelle scuole  della nostra provincia, una campagna di sensibilizzazione. Ottenuta la diagnosi si possono mettere in atto aiuti specifi ci, tecniche di riabilitazione e di compenso,  nonché alcuni semplici provvedimenti della modifi ca della didattica a favore degli alunni dislessici e contenute nelle direttive ministeriali, come per esempio la  concessione di tempi più dilatati per lo svolgimento di compiti, l’uso della calcolatrice e/o del computer. Tali provvedimenti devono poter essere  utilizzati anche nei momenti di valutazione, compresi gli Esami di Stato.