LA MIA LOTTA QUOTIDIANA PER RESPIRARE

La mia lotta quotidiana per respirareFrancesco Cappelli, classe 1922, chiede solo che venga rispettato il suo diritto alla salute. Dall’ottobre scorso, infatti, la sua vita di pensionato, già resa difficile da  un’invalidità civile riconosciuta al 100%, dovuta ad un enfisema polmonare che lo costringe ad utilizzare quotidianamente bombole d’ossigeno a fini terapeutici, è divenuta impossibile.

La costruzione e l’utilizzo del parcheggio interno alla palazzina dove abita, in via Pannella 11, ha fatto sì che la sua quotidianità divenisse lentamente un calvario, visto che la sua abitazione si trova al primo piano, esattamente allo stesso livello del nuovo parcheggio sopraelevato. “Mi domando come il Comune abbia permesso che venisse realizzata una costruzione del genere che, dato sotto gli occhi di tutte le trenta famiglie che abitano il palazzo, non risulta estremamente corretta dal punto di vista ambientale. La presenza costante di autovetture in sosta per tutti i giorni della settimana nell’area incriminata rende la mia casa irrespirabile, poiché tutti i gas di scarico si riversano nella mia cucina. Un disagio che ora posso, a stento, risolvere tenendo serrata la porta-finestra del mio balcone, ma che diverrà insostenibile con l’arrivo della bella stagione. Senza poi parlare della violazione della mia privacy, visto che posso essere osservato senza alcun problema da chiunque; un particolare che mi rende soggetto anche a potenziali malintenzionati, vista la facilità con cui è possibile accedere alla mia abitazione”. Il signor Cappelli aveva già fatto sentire prontamente la sua voce all’amministratore di condominio, sul finire dello scorso settembre, prima ancora che il parcheggio venisse inaugurato. Ma di risposta aveva avuto solo la conferma dell’impossibilità di fare qualsiasi cosa. I suoi occhi, di un blu intenso, parlano di una vita di lavoro e passione, passata a progettare e realizzare auto sportive nella storica officina di Berardo Taraschi, e di come nel vecchio fabbricato precedente al parcheggio incriminato ci fosse una copertura di eternit che era vietata da molti anni. Di come la moglie sia venuta a mancare, anni fa, a causa di un tumore. “Se potessi andare via da qui, non esiterei un istante. Ma la mia pensione attuale di 350 euro mensili non me lo permette. Ecco perché farò di tutto perché la mia casa non diventi la mia tomba, continuando ad esporre cartelli per far sentire la mia voce fino a che non riuscirò ad ottenere una risposta dal sindaco in persona. Sono un cittadino italiano e chiedo che venga rispettato il mio diritto di vivere dignitosamente”.