COMMERCIO TERAMANO: PERCHE’ NON PARLI?

Aiutati che il ciel ti aiuta, recita un vecchio adagio. Così, se le casse comunali (e non solo quelle) sono a secco, i commercianti si attrezzano e fanno di necessità virtù organizzando una 3 giorni di shopping e intrattenimenti per vivacizzare il centro cittadino e rianimare l’economia.

Da venerdì 27 novembre fino a domenica 29 sarà un Black Friday, un inglesismo per descrivere un’iniziativa commerciale e pseudo culturale che possa riportare un po’ di movimento in centro storico e incentivare, con qualche giorno di anticipo, lo shopping natalizio.

Che l’amministrazione comunale e i commercianti non abbiano un grande dialogo è risaputo. Da una parte le scarse (o nulle) risorse a disposizione, dall’altra una mancanza di coesione anche all’interno della categoria, hanno cristallizzato una situazione deprimente. Fare una passeggiata in centro non è proprio un divertimento. A parte il cantiere del Corso che è stato temporaneamente sospeso e che riprenderà a gennaio dopo le festività natalizie, per durare fino a giugno, a parte la questione parcheggi e multe e le continue lamentele degli esercenti, è palese la totale assenza di dialogo tra le parti in causa. Cosa impedisce all’assessore Tancredi di organizzare un tavolo di confronto per stilare un programma, una “lista della spesa”, una raccolta di idee, di proposte per rianimare le reciproche casse?

L’unico luogo di confronto  sembra essere face book dove a turno si postano frasi aggressive o difensive.  Ma è proprio così difficile sedersi tutti insieme, vedere quali risorse ci sono e soprattutto farsi venire qualche idea utile, possibilmente a tutti?

Prendiamo ad esempio  l’eterna guerra tra i commercianti del centro storico e il famigerato centro commerciale Gran Sasso:  a cosa ha portato? Solo ad impoverire ulteriormente un terreno già asfittico di suo. E se si studiasse una sinergia tra i due poli? Se ci fosse, ad esempio un collegamento frequente e fruibile a tutte le fasce sociali (anziani, disabili, ragazzi, non solo a quelli automuniti) tra la struttura di Piano D’Accio e Corso San Giorgio, potrebbe essere utile ad entrambe le parti: l’ampio parcheggio dell’uno potrebbe rappresentare uno scalo gratuito e soprattutto sempre disponibile (che eviterebbe lunghissimi giri a vuoto alla ricerca di uno stallo in città) e allo stesso tempo avere a disposizione,  oltre ai negozi del Centro Commerciale, anche il tour per lo shopping in città.  E viceversa. Con una valenza sociale di aggregazione anche per anziani e disabili,  non automuniti, che in caso di brutto tempo o troppo caldo troverebbero nel complesso Gran Sasso un motivo per uscire lo stesso e magari spendere qualche soldino.

Si potrebbe altresì caratterizzare i diversi luoghi commerciali con diverse tipologie merceologiche. Nella grande distribuzione ormai c’è solo abbigliamento di bassa qualità, standardizzato ( un eufemismo per non parlare di cineserie),  per giovani e poco “abbienti”. Una iattura, quello della scarsa qualità che sta contaminando, purtroppo anche le vie del centro cittadino,  ormai invase da botteghe che aprono e chiudono velocemente,  ma con lo stesso standard: poca qualità, prezzi bassi, modelli tutti uguali. Un ulteriore motivo di depressione.

di Mira Carpineta