COME FARSI APPREZZARE AL PRIMO INCONTRO

Ecco 10 consigli utili per ottenere questo risultato.

Siamo creature sociali e il raggiungimento di ciò che desideriamo spesso prevede la collaborazione delle altre persone, l’intesa, la
loro stima.

Ma, soprattutto, i nostri stati d’animo e il nostro sentirci amati e riconosciuti possono dipendere da come ci “connettiamo” con gli altri.

E il più importante sistema di connessione agli altri è la comunicazione. Dalla nostra capacità di comunicare ef iacemente
possono dipendere legami sentimentali, amicali, di lavoro, eccetera.

Ecco alcuni suggerimenti per mantenere e, soprattutto, iniziare buone relazioni. E si sa: la prima impressione conta tantissimo!
1. Sii te stesso.
Cerca di essere sempre te stesso, non prendere atteggiamenti che non ti appartengono.
2. Non interrompere mai.
Fare così rischia di far sentire l’altro poco importante. Quando tu interrompi quello che lui sta dicendo, tu releghi tanto lui quanto i suoi commenti ad una posizione subordinata a quello che tu senti che devi dire. Bisogna tener presente che noi possiamo interagire in maniera attiva con il nostro interlocutore anche solo ascoltandolo.
Troppo spesso, la gente dimentica l’effetto che le interruzioni hanno su coloro che sono brutalmente impediti di esprimere quello che stanno dicendo. Nessuno ama ciò. E’ rude. Parecchie persone pensano che quello che hanno da dire sia così importante che non importa quello che l’altro sta dicendo al riguardo. Insomma, aspetta il tuo turno!
3. Sonda il terreno.
Guadagna fiducia parlando prima di argomenti neutri e solo dopo entrando sull’argomento. Fai parlare gli altri. Alla maggior parte delle persone piace parlare di loro stesse. Amano chi le ascolta. Sfortunatamente, ci sono persone che aspettano solo di poter intervenire con qualcosa per guidare la conversazione. Sfrutta questa cosa facendole parlare! Chiedi di loro stesse e lasciale andare a ruota libera.
4. Incoraggia l’altro a parlare.
n che modo? Facendogli delle domande su di lui (non facendogli l’interrogatorio eh!). Pensaci un po’: esiste un argomento di conversazione più interessante che parlare di se stessi? No di certo, soprattutto per l’essere umano di sesso maschile . Oppure mentre l’altro parla, lo incoraggi a continuare con, ad esempio, dei cenni di assenso,
movimenti del capo, dei <<si…>>, <<mmm… mmm…>>, <<e poi…>>. Nel senso: continua pure, io ci sono e ti sto seguendo.
5. Tocchiamolo se anche lui ci ha toccati.
Non lasciamo cadere le occasioni di contatto, ma stiamo attenti a non diventare inopportuni. Rispettiamo le distanze convenzionali nelle interazioni faccia a faccia. Evitiamo che l’altra persona si senta invasa. Rispetta lo spazio personale. Le persone hanno sempre un certo spazio che non vogliono che venga invaso. Devi prima guadagnare la fi ducia se ti vuoi avvicinare.
6. Evita di lamentarti e accusare.
Ok le cose non vanno, la crisi perdura, i soldi non bastano, eccetera eccetera. Ma se proprio è tutto già pesante così (e non è detto che lo sia anche per il tuo interlocutore), non appesantire anche tu gli altri e il loro umore. Oltretutto, a lamentare e accusare son bravi tutti.
7. Sorridi e mantieni il contatto visivo.
Puoi dire le cose più carine e interessanti della terra ma se ti incupisci e fi ssi qualcosa per terra nessuno ti darà retta. Quindi sorridi! Fa sapere che ti si può avvicinare. E quando le persone iniziano a parlarti, guardale. Questo dimostrerà che stai ascoltando e ti preoccupi di quello che hanno da dire. A volte, quando sei nervoso, la tentazione è evitare di guardare le persone negli occhi.
Se è un tuo problema, devi impegnarti a risolverlo. Altrimenti potresti risultare un po’ of ensivo, specie se stai parlando. Le persone appena conosciute potrebbero non conoscere questo tuo aspetto e pensare che non fai attenzione.
8. Segui il suo tono di voce.
Il tono della voce è infatti uno dei fattori più importanti ai quali rispondiamo perché strettamente connesso con lo stato emotivo (triste, arrabbiato, felice).Il ritmo del parlare rappresenta la velocità dell’eloquio ed è un altro parametro importante da variare per entrare in sintonia. Anche il volume è un elemento utile da ricalcare, mentre
il timbro è più legato ad aspetti della personalità e più dif iili da riprodurre. Insomma, se il tuo interlocutore è un bisbigliatore … non gridare!
9. Non ti distrarre! Fingi di ascoltare? Stai pensando ad altro? Magari hai fretta e sei già col pensiero in stazione a prendere il treno. O peggio – attenzione questa è bella – sei preoccupato e impegnato a pensare, fra te e te, a ciò che dirai o domanderai alla prima pausa del tuo interlocutore! Non succede mai, vero?! Ti incanti? A
volte per stanchezza, per particolari condizioni fi siche o ambientali, è più forte di noi, ci incantiamo e la messa a fuoco dei nostri occhi si perde in un’immagine indistinta! Allora ci riprendiamo.
Ma solo per un po’, perché subito ci incantiamo di nuovo e, allora, a fatica, cerchiamo quanto mento
di tenere gli occhi puntati su almeno uno dell’interlocutore oppure nel mezzo delle sopracciglia!
E in tutto questo esercizio, dov’è la tua attenzione? Sulle parole dell’altro? No.
10. A un certo punto … dacci un taglio!
Impara quando mettere fi ne alla conversazione. Nessuna infatti è infi nita. Nessuna. E alcune dovrebbero essere più brevi di altre. Quando ti rendi conto che anche la tua sta languendo, dacci un taglio. Dì alla persona quanto è stato interessante parlare (a meno che fosse davvero una cosa terribile, nel qual caso perché ci stai ancora perdendo tempo?) e che vi risentirete presto.

di Pierluigi Troilo.